Il Bombonera di Cesena

Facciamo un passo indietro nel tempo. Anzi due! Dal giorno in cui mio padre ebbe l’onore di ricevere a nome di tutta la città di Cesena, della sua tifoseria, la coppa Disciplina da parte della F.I.G.C., ho sempre lodato il nostro grande pubblico dagli anni ottanta per il grande rispetto nonchè l’ospitalità riservata ai supporter di altra fede calcistica. E, questi due valori straordinari nel mondo calcistico, vengono alla luce per merito di generazioni che per sostenere il cavalluccio, erano e sostano proprio in curva “Mare” dove i cori, gli epiteti, gli sfottò colorati, i tromboni, i tamburi sono la “carica” indispensabile per sostenere la squadra.

Non ricordo nel modo più assoluto, riaprendo lo story book bianconero, di fatti degenerativi come quelli di ieri sera prima e dopo Italia-Ungheria, nemmeno in coppa Italia dove il Cesena ospitava il Bologna e poi fuori dallo stadio iniziò una vera sfida del più forte.

A cosa mi riferisco? Beh! è la prima volta che sono costretto a registrare a livello di cronaca “infelice” ciò che accaduto all’interno del Bombonera, un esercizio pubblico dove gli ultras del Cesena prima di ogni partita di campionato si ritrovano serenamente per organizzare la “Mare”.

Dunque, qualcosa non mi è del tutto chiaro? E, quale è stata la miccia che ha fatto scattare l’anti sommossa da parte della Polizia all’interno del bar? Saranno come sempre le immagini a dare luce a ciò che è realmente accaduto. Ma perchè non in amichevoli, in campionati? E quale sarebbe la responsabilità dei tifosi del Cesena, che erano in postazione per seguire l’Italia e non un Cesena-Rimini dove il campanilismo si inizia a vivere un mese prima nei social?

Rimango convinto che qualcosa non ha funzionato nella gestione di come filtrare i tifosi dell’Ungheria che 4/5 ore prima dell’incontro già barcollavano per il centro storico della città malatestiana goffi di birre, vodka e, addirittura alcuni con bottiglie di Sangiovese d’annata con in tasca passamontagna a che scopo? Non credo proprio per il freddo o un mezzo temporale…

Cercando di rimanere nel filo dell’equilibro e della lucidità, ritengo francamente che la nostra gente, anche quella più calda, più che aggredire, abbia solo voluto proteggere come fosse una barriera disposta in campo vicino all’area piccola, la propria “casa di appartenenza” dove l’amore per il Cesena sgorga come il letto del Danubio.

Ecco perchè sarei cauto nel giudicare il comportamento del nostro grande pubblico solo attraverso fotogrammi, che in alcune occasioni si sono rivelati inopportuni e in altre circostanze corretti. Ma ciò che conta è il tempo e la sequenza trasparente sulla quale il Questore ha il diritto di essere un giudice equilibrato, nonostante la divisa che indossa un uomo dello stato deve sempre essere rispettata. Ma pure i poliziotti sono persone ed è innegabile che alcune scelte in certe circostanze sono prese più dall’impeto, che dalla razionalità.

Ammiro chi svolge questo mestiere per la incolumità dei cittadini, dei più fragili, ma nello stesso tempo “amo” i tifosi cesenati per la loro schiettezza, la loro passione, il calore profuso che parte proprio dal Bombonera (non è dove gioca il Boca Juniors) ma dove si gioca pure a Maraffa tra un sorriso e l’altro e qualche bestemmia al diavolo, non quello che ha vinto lo scudetto, ma quello che pare vero, che è sempre dietro l’angolo anche quando non ci pensi!

Che Dio benedica i nostri tifosi bianconeri prossimi al Giubileo vista l’età fondativa!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Repertorio

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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