Natale e Capodanno “blindati” dentro i confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. Il decreto legge Covid conferma la stretta del governo sulle festività, per fare scudo a una possibile terza ondata. Mentre in Cdm, dopo una animata discussione, si decide di confermare, con il prossimo dpcm lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbero tornare in classe tutti gli studenti. Ma è sugli spostamenti che in Cdm si litiga e si annuncia già rovente il confronto delle prossime ore con le Regioni: Pd-M5s-Leu tengono la linea dura.

La curva si abbassa e venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla. Insomma si va’ avanti di colori senza la speranza di vedere quello verde almeno durante le festività di Natale, con DPCM chè fa molto discutere e sta mettendo in ansia la popolazione.

Non si capisce il perchè dei ristoranti aperti a mezzo giorno, ma è divieto assoluto di percorrere anche solo per 100 metri un comune diverso da quello della residenza, dove vivono i propri familiari, soprattutto gli anziani.
UNA VERA E PROPRIA IDIOZIA di chi probabilmente non conosce fino in fondo il territorio italiano dove in molte regioni i comuni tra di loro distano magari solo da un ponte da attraversare. E, poi la possibilità di tenere gli alberghi di montagna aperti a cosa serve, se gli impianti sciistici sono chiusi e non si possono oltre passare i confini del proprio stretto contesto cittadino? Per finire con gli alberghi termali, che per le festività natalizie non potranno portare nelle sale pranzo la propria clientela, ma quale mai ospite potrà prenotare per Capodanno, allora?

E i vaccini anti-covid con Roberto Speranza che esalta il suo “percorsino”, senza tenere presente che non ci sono ancora in vaccini per l’influenza invernale in molte ASL, ma soprattutto che deve partire un bando “fantasma” per le siringhe. E, se, sommiamo tutta questa pochezza, l’Italia, ancora una volta sarà l’ultimo Paese ad affrontare senza polemiche e prontezza l’emergenza sanitaria. E’ proprio di oggi la notizia dell’OMS, che la penisola si attesta per contagi e popolazione come quinto nel mondo.

Ma il problema non sono i ristoranti, i musei o i piccoli esercenti come ad Assisi, il vero problema è quello che non c’è mai stato un piano di anticipazione alla seconda ondata come era prevedibile dopo il sole d’Agosto, penso solo a come si sono gestiti i trasporti o le scuole…; basta e avanza per essere ancora una volta visti come il “quartierino” d’Europa.

Gli animi negli italiani si infiammano in particolare, in questo periodo dove l’emotività non solo cristiana e pari all’economia, che ha già visto morire 90.000 partite IVA con il rischio che altrettante lo faranno il 31 Dicembre 2020 dopo le innumerevoli perdite con i bilanci in profondo rosso, mentre lo STATO pensa ai ristori uno, due, tre, quattro fino a formare una formazione di calcio senza il pallone in testa.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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