Sei consiglieri di amministrazione del consiglio di Ita si sono dimessi.

Lo si apprende da fonti vicine al dossier, che spiegano che ieri in cda è stata approvata la relazione di bilancio per cui è finita la fase di creazione della società, ed inizia la fase di privatizzazione.
Il cda aveva l’obiettivo di traghettare la creazione della società, è stato fatto e adesso parte la privatizzazione, quindi il Cda, come era programmato, fa un passo indietro dimettendosi. Nel consiglio sono rimasti il presidente, l’amministratore delegato e un membro del settore aereo.

Le stesse fonti sottolineano che non c’entrano le spese per gli advisor, spiegando che questa seconda fase necessita di un avvio e di un andamento più snello che deve essere gestito dalla società in maniera più rapida.

“Sorprende che a dimettersi sia tutto il cda a esclusione di uno. Il più importante e il più nocivo. Il presidente Altavilla. Se le ragioni delle dimissioni da parte dei consiglieri sono legate al completamento della missione e al raggiungimento degli obiettivi, non si capisce a che titolo Altavilla non abbia sentito la stessa esigenza, ma probabile che lo spettacolo indegno offerto per cancellare la sovranità aerea italiana ci abbia messo lo zampino.

Si possono cercare privati senza smantellare la presenza pubblica e senza sottomettersi ad altre compagnie di bandiera di altri Stati. Ci rammarichiamo del fatto che il gentile e aristocratico Altavilla sia rimasto al suo posto, visto che rimane il braccio armato di interessi anti-italiani. Ma la speranza è l’ultima a morire”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.

“Oggi arriviamo alle dimissioni di 6 membri su 9 del Cda di Ita Airways, compagnia aerea di proprietà pubblica, pare che al centro della disputa ci sia l’opportunità o meno di consulenze milionarie. Una situazione delicata e paradossale di cui il governo e la sua maggioranza portano tutte le responsabilità”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni.

“I vertici di Ita a partire dal suo presidente Altavilla in questi mesi – prosegue l’esponente dell’opposizione di sinistra – hanno dimostrato tutto il loro disprezzo per il Parlamento senza che nulla sia accaduto, hanno compiuto un vero e proprio massacro sociale verso i dipendenti di Alitalia, sono stati addirittura condannati in tribunale per comportamento discriminatorio nei confronti di donne in gravidanza, e nulla è successo. È chiedere molto – conclude Fratoianni – rivolgersi a Palazzo Chigi, ai consiglieri di Draghi, ai ministri di questo governo per sapere cosa sta accadendo? Hanno fatto un pasticcio, hanno chiamato dei manager arroganti e inadeguati, e i loro danni ancora una volta intendono farli pagare gli italiani?”.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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