Le tasche degli italiani già se ne sono accorte da tempo, allenate a far di conto dopo i rincari di carburante, luce e gas.

Gli aumenti sul carrello della spesa di maggio hanno registrato un + 6,7 %: la conferma arriva dall’Istat che ha commentato come un balzo del genere non accadeva dal marzo del 1986.

Grande accelerazione per i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, passati dal +5,7 % di aprile a quasi il 7 per cento dello scorso mese. Coinvolti dagli aumenti anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,8% a +6,7%).  Tra i rincari che fanno salire la cifra finale dello scontrino c’è poi quello degli alimentari lavorati (+6,6% annuo).

All’inflazione corrisponderà un aumento di circa 320 euro a famiglia. Lo fa sapere Coldiretti secondo la cui stima, la categoria per la quale gli italiani spenderanno maggiormente sarà la verdura (nel 2022 costerà complessivamente circa 80 euro in più) e precederà sul podio il comparto pane, pasta e riso, che pagheremo circa 60 euro in più. Per carni e salumi si prevede un aumento di circa 55 euro all’anno. Seguiranno la frutta – continua Coldiretti – pesce, latte, formaggi e uova e olio, burro e grassi.

“Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di una azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione  dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova  comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio”, precisano da Coldiretti.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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