Quello che potrebbe apparire come un fenomeno gradito all’occhio in realtà è un problema. Oltre a scoraggiare i bagnanti, le meduse costano a Israele circa 10 milioni di dollari l’anno in turismo perduto. Questo perché gli invertebrati traslucidi intasano gli impianti di desalinizzazione e le reti da pesca industriali.

“L’acqua diventa sempre più calda e le meduse crescono”, spiegano i ranger dell’agenzia governativa Israel Nature and Parks Authority. Inoltre le meduse prosperano a temperature più elevate e competono per cibo e habitat con altre forme di vita marina.

Ci sono inoltre due fattori che contribuiscono alla loro proliferazione e sono: la pesca eccessiva e la presenza al largo di fertilizzanti agricoli. Ad oggi nel Canale di Suez si contano 17 tipi di meduse, la maggior parte delle quali non velenose.

A cura di Claudio Piselli – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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