COMO, ITALY - NOVEMBER 10: FC Internazionale Milano new coach Stefano Pioli speaks to the media during a press conference at the club's training ground "La Pinetina" on November 10, 2016 in Como, Italy. (Photo by Marco Luzzani - Inter/Inter via Getty Images)

Proprio mentre la Juve volava in finale di Champions League, in casa Inter avveniva l’ennesimo ribaltone di stagione riguardante la panchina! Via Pioli e Vecchi, l’allenatore della formazione Primavera, chiamato a gestire la formazione nerazzurra negli ultimi tre impegni di campionato, tanto ormai ed al di là delle parole, il sesto posto e l’Europa paiono ben più distanti dei tre punti che separano l’Inter dall’altra formazione milancinese, con la Fiorentina a far da terzo, eventuale, incomodo.
Così, dopo che non vince dal 12 marzo (l’illusorio 7-1 di San Siro all’Atalanta) ed in sette gare ha messo insieme la miseria di due punti, da Suning decidono di averne abbastanza e cacciano il terzo allenatore di stagione, quel Pioli che aveva preso il posto dell’olandese De Boer, dopo la sconfitta del 30 ottobre a Genova (Sampdoria-Inter 2-1); allenatore olandese a sua volta arrivato prima dell’inizio del Campionato in luogo del dimissionario (previa consistente buonuscita) di Roberto Mancini, artefice principale dei “salassi” mercatari che nelle ultime due stagioni hanno portato in nerazzurro una sequela di figurine buone più per l’album Panini che per vincere qualcosa.
Come da prassi consolidata Pioli è stato dunque cacciato, anche se ci si attendeva che, giunti a questo punto, rimanesse in sella sino al termine della stagione; evidentemente gli ultimi risultati e la possibilità di approdare in Europa, grazie anche al passo da gambero delle rivali, hanno fatto propendere per una decisione drastica, magari poco consona ai tempi brevi rimasti, anche se a lungo vociferata nelle ultime settimane.
E’ poi possibile, almeno nelle ipotesi, che si sia accertato come nessuno tra i componenti la rosa stesse ancora ad ascoltare l’allenatore ed il suo staff e che il mancato utilizzo di alcuni dei pezzi costosissimi degli ultimi mercati (Gabigol tra tutti), abbia avuto parte nell’estrema decisione presa.
Certo non si può dire che l’Inter non sia fonte continua per i media e che se ci fosse un premio per il caos calcistico i nerazzurri avrebbero vinto a mani basse moltissime edizioni del trofeo!
Sarà un’estate lunga quella che attende la Società ed i propri tifosi, intanto per la scelta del nuovo allenatore (cosa per altro scontata da mesi ed anche questo ha giocato contro Pioli), con candidati (Conte e Simeone) che ancora non hanno deciso se abbandonare le loro certezze per un futuro certamente attraente quanto nebuloso ed un altro di cui si vocifera insistentemente (Spalletti) che forse sarebbe meglio lasciare andare a cantare in un altro cortile, visti i risultati, anche di gestione delle problematiche, non propriamente felicissimi ottenuti a Roma, sponda giallorossa.
Tre giornate di Campionato ed una lunga estate; ce ne saranno da vedere delle belle e per un giornalista una “manna” che non finisce mai, che sia Moratti, Tohir o Suning a tenere il bastone del comando.
Intanto, alla corte nerazzurra, per un allenatore che va c’è un Dirigente che arriva, quel Walter Sabatini che ha lasciato la Roma (toh, guarda il caso) solo pochi mesi fa ed oggi mette la propria competenza di uomo mercato al soldo nerazzurcinese, con la speranza che i prossimi colpi meneghini siano un tantino meglio delle tante “bufale” approdate negli ultimi anni all’ombra del Cupolone.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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