Un pareggio che servirà poco a Inter e Juve, ma ha salvato i bianconeri da una sconfitta rovinosa. Il rigore del pareggio non è stato accettato da Inzaghi, espulso. Nella prima parte della gara si è vista più l’Inter e il gol di Dzeko (con la Juve in dieci) ha sottolineato la scarsa reattività dei bianconeri in difesa. In avanti la squadra di Allegri non è stata pericolosa come altre volte e i campioni d’Italia hanno chiuso in vantaggio il primo tempo. Chiesa e Dybala erano in panchina. Nella ripresa meglio i bianconeri. Si è visto poco Lautaro. Allegri ha cercato di cambiare il corso delle cose con Chiesa e Dybala.

La Juve è parsa più pericolosa, ma è stato il discusso rigore della “Joya” a evitare la sconfitta. Un pareggio, questo di San Siro, che ha frenato sia l’Inter (un punto in due partite), sia la Juve che si è fermata dopo aver imbroccato una serie di quattro vittorie consecutive in campionato. La squadra bianconera adesso ha davanti una strada molto in salita per recuperare il terreno perduto.

La squadra di Allegri si trova a -10 dalla vetta, mentre i nerazzurri sono a -7. Inzaghi aveva rilanciato Bastoni e schierato Calhanoglu dall’inizio. Il tecnico bianconero, che aveva ritrovato Morata a tempo pieno, gli aveva affiancato Kulusevski e aveva messo in campo Alex Sandro dall’inizio. I cambi nerazzurri: al 16′ del secondo tempo Gagliardini per Calhanoglu; al 27′ Sanchez e Dumfries per Lautaro e Perisic; al 45′ Vecino per Barella. Le sostituzioni bianconere: al 17′ del primo tempo Bentancur al posto dell’infortunato Bernardeschi; nella ripresa, al 19′ Chiesa e Dybala per Cuadrado e Kulusevski; al 38′ Arthur e Kaio Jorge per Locatelli e Mckennie. Davanti a 56.500 spettatori, fra cui il ct Mancini, la prima mossa è stata dell’Inter che si è lanciata in avanti pericolosamente.

La Juve ha cercato di impedire a Brozovic di organizzare il gioco nerazzurro, mettendo sulle sue piste Kulusevski. E’ stato Handanovic a dover neutralizzare (a fatica) un tiro di Morata. Sul fronte nerazzurro attivo Perisic. Si è infortunato alla spalla destra Bernardeschi e la Juve è rimasta in dieci: l’infortunato ha chiesto un minuto per decidere se continuare. Così, al 17′, con i bianconeri in inferiorità numerica, un tiro di Calhanoglu deviato da Locatelli ha colpito il legno alla sinistra di Szczesny e sul rimbalzo Dzeko ha insaccato. Poco pronta la difesa bianconera. Cuadrado ha poi tentato da lontano, sfiorando il bersaglio.

La Juve non è parsa molto incisiva nel primo tempo (Morata nel finale ha messo fuori una discreta palla) e ingenua sul gol subito. Bianconeri protesi in avanti nella ripresa, nel tentativo di raddrizzare la gara. I tentativi sporadici dell’Inter – come quello di Dzeko di testa – non hanno portato al raddoppio. Inzaghi si è cautelato con Gagliardini per Calhanoglu. Perisic ha sparato alle stelle dopo un fugone sulla sinistra. L’Inter ha continuato a insidiare la Juve. Con i cambi la Juve è diventata più offensiva e Alex Sandro ha sparato fuori una palla bassa. Una punizione bassa sul primo palo di Dybala è stata controllata da Handanovic.

Allegri ha rivoltato la Juve come un calzino e al 43′ con l’ausilio del Var su un intervento di Dumfries su Alex Sandro, Mariani ha indicato il dischetto. Espulso Inzaghi. E Dybala dal dischetto ha pareggiato. Dzeko (efficace a tutto campo) e Barella per continuità hanno costituito i punti forti della squadra nerazzurra. Attivo Alex Sandro sulla corsia di sinistra. Bene Dybala. In ogni caso, un pareggio che frena l’Inter e non fa fare un vero balzo in avanti alla Juve.

Alla conclusione della nona giornata, la vetta della classifica vede a quota 25 la coppia Napoli-Milan, segue l’Inter a 18, la Roma a 16, mentre a 15 si trova il terzetto Atalanta, Fiorentina e Juventus.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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