A novembre dello scorso anno, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si sono registrati 664.423 posti di lavoro in meno. Un dato che inquieta. È quanto emerge dai libri ufficiali dell’Inps contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio sul precariato. Il saldo dei primi 11 mesi è negativo per 295.696 posizioni. A novembre, spiega l’Inps, permangono ancora positivi, pur continuando sempre a ridursi, i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+161.000) e di apprendistato (+2.000).

Tuttavia i saldi annualizzati delle varie tipologie di rapporti a termine risultano ancora tutti negativi, nonostante l’attenuazione del trend di contrazione registrata da luglio per i contratti a tempo determinato e per gli stagionali, da agosto per i contratti di somministrazione.

Crescono viceversa i rapporti di lavoro stabili salvaguardati dallo stop ai licenziamenti mentre crollano quelli a termine e stagionali che non beneficiano di alcun sostentamento economico.

È quanto emerge sempre dall’Osservatorio Inps sul precariato secondo cui nei primi 11 mesi del 2020 a fronte di una variazione netta complessiva negativa per 295.696 unità ci sono stati 243.769 rapporti di lavoro a tempo indeterminato in più (assunzioni stabili più trasformazioni meno cessazioni da contratto stabile).

Sono crollati i contratti precari con una riduzione rispetto ai primi 11 mesi del 2019 di 263.902 contratti a termine, 121.913 contratti stagionali, 80.217 di somministrazione e 76.970 intermittenti.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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