Può una vittima di abusi essere violentata due volte?

La risposta è sì se l’orco che le aveva messo le mani addosso quando aveva solamente 7 anni non è in galera ma libero di vivere la sua vita.

E’ quello che è successo a Torino non oggi, ma 20 anni fa. La vittima, che ora ha 27 anni, era stata abusata dal compagno della madre e per questo era stato condannato in primo grado a 12 anni, e poi è arrivata la prescrizione.

In poche parole, sono passati 20 e ora non si può più intervenire. 20 anni per un processo? 20 anni per condannare una persona?
Diciamo che la nostra giustizia è lenta, ma questa situazione ha veramente del paradossale.
Il Giudice della Corte d’Appello Paola Dezani ha dovuto emettere questa triste, bieca e incomprensibile sentenza.
Chiedere scusa non basta. Chiedere scusa per l’ingiustizia che è stata fatta, non serve proprio a nulla, anzi fa incavolare ancora di più! Non stiamo parlando di un furto di galline o di borseggio, qui stiamo parlando di un caso di violenza su una bambina di 7 anni… 7 anni, capite?! Galera a vita, castrazione chimica, una punizione esemplare e non questa roba qua!

Ma stiamo scherzando? La colpa è del sistema, di quel sistema composto da politicanti da strapazzo, magistrati poco preparati e leggi che fanno acqua da tutte le parti.

Chiedere perdono, stare dalla parte di…, dare una pacca sulla spalla e dire che questa è l’Italia, a me personalmente ha rotto le scatole.

Quanto dovremmo aspettare per diventare veramente un paese civile?
Ma di quella civiltà che premia i giusti e incatena i mostri. Di quella civiltà che apre le porte a chi veramente ha bisogno e le chiude ai delinquenti.

Di quella civiltà che parla come mangia e che mangia come parla. Alle parole devono seguire i fatti, non altre parole vuote, prive di senso e retoriche. Siamo sicuri che non sia questo il Terzo Mondo? A me qualche dubbio è venuto e a voi?

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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