L’ informazione sociale può diventare una risorsa per l’ uomo e più precisamente per l’ uomo moderno? Secondo me, capire bene cosa accade attorno a noi è essenziale per crescere ed evolversi. Da questo punto di vista, i media dovrebbero lavorare di più per proporci un punto di vista più ampio. Forse, stiamo entrando in un mondo troppo virtuale e stiamo perdendo il contatto con la realtà delle cose.

Secondo la mia opinione, molti giornalisti che si occupano del sociale, non conoscono fino in fondo le tematiche che vanno a trattare. Scrivere una cosa, guardandola da fuori, invece di viverla da dentro, è molto diverso. Per molti potrebbe essere un piccolo dettaglio, ma, comunque, importante. Sono dell’ idea che riprenderci il nostro spazio vitale, all’ interno di una società così mutevole come la nostra, sia fondamentale. Don Vinicio Albanesi (Fondatore della comunità di Capodarco di Fermo e dell’ Agenzia giornalistica Redattore Sociale), in un’intervista rilasciata ad un famoso sito, ha detto che il giornalismo sta diventando, sempre più ‘selettivo’. Cioè Albanesi, intende dire che i giornalisti (spinti anche dalle agenzie di stampa, redazioni e opinione pubblica), tendono a evidenziare certe notizie e a scartarne altre. Il giornalista (sempre secondo Albanesi), deve tornare in strada e riprendere contatto con la gente. Anche io sono d’accordo con le parole di Albanesi.

Argomenti complessi e delicati, ad esempio, come gli sbarchi dei migranti, oppure sulla questione dei rom, dovrebbero essere presentati in maniera più approfondita e non solo facendo emergere la parte più triste della storia. Da questo punto di vista, internet e i social ci potrebbero dare una grossa mano, se usati nella maniera corretta. Spesso, però, c’è una superficialità di fondo, che accomuna molti professionisti dell’ informazione, che danno per scontate certe cose, lasciandone altre al giudizio dello spettatore. Questo potrebbe portare a una distorsione della notizia e quindi della vicenda presentata, con conseguenze molto gravi, per entrambe le parti. Quindi, ritorniamo alla domanda che ha dato il via a questo discorso: In che modo l’ informazione sociale può essere considerata dall’uomo una risorsa preziosa? Beh, direi che l’ informazione deve essere assorbita fino in fondo. E per essere assorbita si devono seguire dei semplici passi: per prima cosa, deve essere maneggiata con cura, in tutte le sue sfaccettature. Successivamente, deve essere aperta, estraendone il succo, cioè facendo emergere il vero senso di quello che ci viene raccontato dagli altri. Per fare questo dobbiamo essere predisposti mentalmente, non fermarci al primo dubbio, ma usare questo dubbio per andare oltre a quello che vediamo. Perché, una storiella l’ha può raccontare chiunque, ma in pochi possono, realmente, informare. Chi riuscirà a fare tutto questo, potrà definirsi un giornalista che ha a cuore il sociale, mentre per tutti gli altri che ci provano con tutto il cuore, ma non riescono nell’ impresa, consiglio, vivamente, di cambiare mestiere.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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