Un’ipotesi investigativa sconvolgente che, se accertata, metterebbe le autorità tedesche dinnanzi al più grande crimine commesso da una sola persona nel dopoguerra.

Due anni fa, un infermiere venne condannato all’ergastolo per l’omicidio di due pazienti attraverso un’overdose di farmaci letali; quello stesso uomo è ora sospettato di almeno altre 84 uccisioni compiute tra il 2000 e il 2005. A rendere nota la terribile vicenda ci ha pensato la polizia, che non aveva mai chiuso l’indagine. L’infermiere-killer Niels Hoegel, 40 anni, era stato arrestato nel febbraio 2015 per l’omicidio di due pazienti ricoverati in terapia intensiva all’ospedale di Delmenhorst, vicino a Brema.

Sembrerebbe ora che il lavoro degli inquirenti – che hanno riesumato e analizzato altre salme – abbia permesso di raccogliere le prove di altri 84 omicidi. Le uccisioni sarebbero avvenute negli ospedali di Delmenhorst e Oldenburg nell’arco di tempo compreso fra il 1999 e il 2005. Nel giugno 2016 avevano stabilito la responsabilità dell’infermiere in 33 omicidi.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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