Gli infortuni che si registrano sul lavoro continuano e in modo scandalosamente gravi. Così, solo pochi giorni fa, il presidente Sergio Mattarella, tornava a richiamare l’attenzione sulle tante, troppe morti che accadono sui luoghi di lavoro, all’indomani della tragedia a Torino, dove il crollo delle due gru in un cantiere edile ha provocato tre morti e tre feriti.

Quell’avverbio “scandalosamente”, ribadito dal presidente della Repubblica fino alla fine del suo mandato, ha l’effetto di un urlo il cui eco deve risuonare forte dentro le nostre coscienze.

Di lavoro in Italia si continua a morire ogni giorno. Anche oggi, a Roma, un operaio ha perso la vita cadendo da un’impalcatura in pieno centro. Una strage infinita che, nell’anno che sta per concludersi, ha fatto oltre mille vittime. Il 2021, dopo i lockdown dovuti alla pandemia, doveva risvegliare il mondo produttivo e rilanciare il tema dell’occupazione. Invece, secondo i dati Inail, sono stati 1.017 i decessi tra gennaio e ottobre, con una media di oltre 3 al giorno.
Si muore nei cantieri, nei campi, in fabbrica, per le strade.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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