Diverse perquisizioni sono in corso a Firenze e in altre città italiane della guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta della procura fiorentina sulla Fondazione Open, che era stata costituita per sostenere le iniziative politiche dell’ex premier Matteo Renzi.
Secondo quanto appreso, la procura, tra i reati contestati nell’inchiesta a vario titolo, considera riciclaggio, traffico di influenze e anche quello di finanziamento illecito ai partiti. Le perquisizioni sono oltre una ventina e riguardano, secondo quanto si apprende, anche case e uffici di finanziatori della medesima fondazione.
Tra le città dove i finanzieri stanno eseguendo le perquisizioni ci sono Firenze, Milano, Modena, Torino, Bari, Alessandria, Pistoia, Roma, Napoli, Palermo.

L’inchiesta sulla fondazione Open – da cui sarebbero scaturite queste perquisizioni – è emersa nel settembre scorso quando a Firenze venne perquisito lo studio dell’avvocato Alberto Bianchi, ex presidente della Open, indagato per traffico di influenze illecite. Tra i documenti che gli furono sequestrati, ci sarebbero i bilanci della Open e la lista dei finanziatori della fondazione. L’organizzazione, a quanto risulta dalle indagini, ha sostenuto finanziariamente l’ascesa politica di Matteo Renzi pagando, tra il 2012 e il 2018, le spese per le convention renziana della Leopolda, le due campagne per le primarie del Pd che poi hanno portato all’elezione a segretario di Renzi (2012 e 2013) e poi anche la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 2016.

Secondo il procuratore capo Giuseppe Creazzo e il procuratore aggiunto Luca Turco, titolare dell’indagine, la Fondazione Open avrebbe agito come”articolazione di un partito politico”, attestato anche dalla presenza di ricevute di versamento da parte di alcuni parlamentari.

Gdf cerca carte credito parlamentari – Carte di credito e bancomat che sarebbero stati messi a disposizione di parlamentari. Oltre ai documenti starebbero cercando anche questo, secondo quanto si è appreso, le Fiamme gialle nelle perquisizioni scattate nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open di Firenze.
I finanzieri, inoltre, sarebbero incaricati dalla procura di trovare documenti – tipo ricevute – relativi a presunti rimborsi spese versati dalla Open ad alcuni parlamentari. Nel corso dell’indagine, la guardia di finanza avrebbe messo in evidenza significativi intrecci tra prestazioni professionali rese dallo studio dell’avvocato Alberto Bianchi e finanziatori della Fondazione Open.

Di Maio: “Commissione su fondi ai partiti” – “È evidente che c’è un problema serio per quanto riguarda i fondi e i finanziamenti che ricevono i partiti.
Lo abbiamo chiesto in più occasioni e continuiamo a farlo oggi: serve subito una commissione d’inchiesta sui fondi ai partiti. Lo chiederemo nel contratto di governo che vogliamo far partire a gennaio. Si chiami patto, contratto, accordo, l’importante è che ci siano i contenuti. Questo governo durerà tre anni, se le forze politiche di Governo saranno compatte”. Così Luigi Di Maio dopo le perquisizioni della Gdf nell’inchiesta Open.

Renzi. “Ad aziende dico non finanziate Iv” – “Sono giunto al paradosso di dare un suggerimento per il futuro alle aziende: vi prego non finanziate Italia Viva se non volete passare guai di immagine. E’ un paradosso perché proprio noi avevamo voluto l’abrogazione del finanziamento pubblico e un sistema trasparente di raccolta fondi all’americana”. Così su facebook Matteo Renzi. “Ma se fare un versamento regolare, volontario, tracciabile e trasparente (ovviamente non a tutte le migliaia di fondazioni politiche del nostro Paese, ma solo a qualche specifica fondazione) diventa occasione per una perquisizione e relativo battage mediatico, mi rendo conto che sia molto difficile in questo Paese finanziare liberamente la politica. O almeno qualche politico”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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