Il mondo imprenditoriale, e ciò non sorprende, chiede che siano confermati tutti gli altri incentivi legati alla casa, come il bonus mobili, l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni e il bonus idrico

Non solo il Superbonus del 110% la cui proroga è stata annunciata dal governo. Il mondo imprenditoriale, e ciò non sorprende, chiede che siano confermati tutti gli altri incentivi legati alla casa, come il bonus mobili, l’ecobonus, il bonus ristrutturazioni e il bonus idrico. Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo (Fla), spera nel rinnovo fino al 2023 anche di queste misure dedicate alle singole unità abitative. Misure che in questi anni si sono rivelate fondamentali per la filiera del legno-arredo, che conta 71.500 imprese, oltre 300mila dipendenti e un fatturato di 39 miliardi di euro nel 2020.

Bonus sulla casa e superbonus: come cambiano gli incentivi nel 2022
Ad esempio il bonus mobili (detrazione del 50% in dieci anni delle spese sostenute per l’acquisto di arredi in concomitanza con una ristrutturazione abitativa, fino a un massimo di 16mila euro) è stato utilizzato tra il 2013 e il 2019 da 1,35 milioni di persone, generando acquisti per un valore complessivo di circa 8,5 miliardi di euro. Uno strumento strategico per l’intera filiera, secondo il Siole24Ore, che anche grazie a esso ha saputo risollevarsi rapidamente dalla crisi del Covid.

Ma queste misure sono sostenibili economicamente alla lunga? Di fatto sono finanziati dai soldi delle nostre tasse. Feltrin ipotizza di “rimodulare il Superbonus al 110% con una maggiore attenzione al tema ambientale, inserendo al suo interno anche la bioedilizia – osserva Feltrin – aggiungendo quindi al tema dell’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente anche quello delle nuove costruzioni ecosostenibili. Questo permetterebbe di allentare un po’ la tensione che si sta generando sul mercato dell’edilizia e di rendere più efficace la ricaduta di questa misura, legandola ai dettami dell’Unione europea a favore di una maggiore qualità e sostenibilità delle abitazioni e dunque ai finanziamenti comunitari in questa direzione”. Sul tavolo anche il superbonus all’80% per la ristrutturazione degli alberghi (fino a un tetto massimo di 100mila euro), proposto fino al 2024, a cui si dovrebbe aggiungere un contributo una tantum del 35% per lavori tra i 500mila euro e i 10 milioni, sempre in ambito hotellerie.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui