Era il 24 maggio del 1883 quando 250.000 persone attraversarono per la prima volta il ponte di Brooklyn.

Questo monumento entrato ormai nella storia come uno dei simboli distintivi della Grande Mela, collega le due città di Brooklyn e New York, all’epoca separate dal fiume East River. La cerimonia di inaugurazione fu presieduta da Chester A. Arthur, ventunesimo Presidente degli Stati Uniti d’America e dal Governatore di New York Grover Cleveland.

La prima persona a percorrerlo fu Emily Roebling, con in braccio un gallo, come simbolo di vittoria; la donna era la nuora di John Roebling, l’ingegnere visionario artefice del progetto che non fece in tempo a vedere compiuta la sua opera.

Roebling morì infatti a causa del tetano, dopo una ferita riportata in cantiere; la stessa triste sorte era toccata anche al figlio, che quel giorno era sul letto di morte per un’embolia causata dalle immersioni nelle camere di scavo sottomarine.

Padre e figlio non furono le uniche vittime dei lavori di costruzione del ponte: più di 20 dei 600 operai impegnati nel cantiere persero la vita. I lavori durarono 14 anni e costarono qualcosa come 15 milioni di dollari (l’equivalente di 320 milioni di dollari di oggi).

All’epoca, era stato inserito un pedaggio per l’attraversamento del ponte: passarlo a piedi costava un centesimo, ne servivano 5 per cavallo e cavaliere e 10 centesimi per le carrozze. Il pedaggio pedonale fu abrogato nel 1891.

Con le sue 1,13 miglia, era il ponte sospeso e tenuto da tiranti in acciaio più lungo del mondo. Nonostante la magnificenza, in molti temevano che non fosse sicuro attraversarlo, così, un giorno, P.T. Barnum vi fece sfilare gli animali del suo circo con una carovana di 21 elefanti per mostrarne la solidità strutturale. E convinse tutti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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