Si ritiene che oggi i Maori, popolazione polinesiana, rappresentino circa il 17% della popolazione neozelandese, ovvero circa 900 mila persone.
L’arrivo degli europei in Nuova Zelanda nel 1642 portò alla colonizzazione, alla discriminazione della loro comunità e a guerre che finirono solo dopo il Trattato di Waitangi del 1840.
La loro lingua madre è detta anch’essa māori; viene insegnata, unitamente all’inglese, in tutte le scuole dell’obbligo neozelandesi ed è lingua coufficiale di Stato.
Māori è una parola che significa “normale” o “comune”, in contrapposizione ai “forestieri” o “alieni” britannici, definiti  pākehā dalle genti dei primi contatti con gli europei, e che oggi vuol dire “neozelandese non māori”, “britannico” o “eurodiscendente”.
Sono generalmente alti, con la pelle di color bruno chiaro, naso grande e con occhi tendenti alla mandorla.
6 settembre 2024
I Maori in questi giorni hanno incoronato la loro nuova regina in Nuova Zelanda: Il suo nome è Nga Wai Hono i te Po Paki e ha solo 27 anni.
La nomina a “regina” è prevalentemente un “cerimoniale” ma, ultimamente, ha acquisito una importante dimensione politico-sociale, finalizzata a contrastare una sempre crescente tensione creatasi con il Governo neozelandese. Non a caso ‘esecutivo di Wellington sta revocando politiche varate a suo tempo per ridurre le disuguaglianze che affliggono il popolo Maori.
Nga Wai Hono succede al padre, re Tuheitia, morto la scorsa settimana dopo 18 anni di regno. L’investitura si è svolta a Ngaruawahia, nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda. Dopo i funerali durati alcuni giorni, i guerrieri hanno trasportato la bara del defunto re Kiingi Tuheitia Pootatau Te Wherowhero VII, posta su una piroga percorrendo il fiume Waikato fino alla sacra montagna Taupiri, luogo della sepoltura.
Nga Wai Hono è stata unta con oli sacri e benedetta con la stessa Bibbia usata per incoronare il primo re Maori a metà del XIX secolo. È stata scelta come ottava sovrana da un consiglio di 12 anziani. Inoltre sua nonna, Te Atairangikaahu, è stata la prima regina Maori fino alla sua morte nel 2006.
L’avvocato Te Tiriti o Waitangi Annette Sykes, che ha dedicato la sua carriera alla lotta per i diritti dei Maori, in merito all’incoronazione della “regina” ha sottolineato: “È fonte di ispirazione, la rivitalizzazione e il recupero della nostra lingua sono stati un viaggio di 40 anni per la maggior parte di noi e lei ne è l’incarnazione, è la sua prima lingua, la parla con facilità. È la nuova alba“.
Per la cronaca ricordiamo che la Nuova Zelanda è una ex Colonia britannica e ancora parte del Commonwealth e ha come monarca re Carlo III. i Maori, che costituiscono circa il 17% della popolazione, riconoscono quali propri sovrani fin dal 1858 i re da loro eletti. Con questa “incoronazione” i Maori, popolo assai giovane, la media è sotto i 40 anni, ritengono che la giovane regina, appartenente alla Generazione Z (ha anche il mento decorato con un ‘moko kauae’, il tradizionale tatuaggio facciale) ben li rappresenti nel quotidiano confronto con il Governo di coalizione condotto dal primo ministro Christopher Luxon spesso accusato di essere «anti-Maori». Il premier infatti è stato aspramente contestato nel febbraio scorso in occasione dell’incontro con i capi Māori. Inoltre il governo vuole ridurre l’uso della lingua Māori nei servizi pubblici e per questo ha smantellato l’agenzia sanitaria Māori e ha promesso di rivedere i principi del Trattato di Waitangi, l’accordo del 1840 tra la Corona britannica e i Māori. Il trattato infatti sostiene le rivendicazioni di sovranità del popolo Māori relativamente ai tassi di disoccupazione, povertà, criminalità, salute ed istruzione.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Repertorio
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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