La piaga del coronavirus continua ad infettare il globo. La scienza mondiale non è ancora in grado di seppellire definitivamente il killer che è esploso a Wuhan. Ci vorranno mesi, o forse più di un anno per trovare l’antidoto. Per ora la realtà dice che la quarantena è l’unica medicina per non diffonderlo ulteriormente nelle popolazioni, soprattutto quelle a richio che non hanno una sanità efficiente quantomeno per isolarlo o farlo morire in modo naturale.

Intanto è cresciuta un’altra diffusione psicologica quella della paura incondizionata e molti Stati non ancora del tutto infettati stanno chiudendo le frontiere e non fanno partire i loro cittadini verso le località colpite dall’epidemia. Il problema è molto serio non sono dal punto di vista medico, ma economico.

Ci sono già i primi risultati della ragioneria spicciola, quella quotidiana, quella fatta dalle piccole medie imprese, dagli albergatori, dalle agenzia turistiche, dai ristoratori e albergatori che delinea un forte decremento d’entrate fino al punto che non tutti saranno in grado di reggere all’impatto e di mantenere in vita le proprie attività.

Dunque il risultato finale del coronavirus è già chiaro, non si conteranno solo gli esseri umani morti, ma pure tante attività sepolte.

Ecco che allora serve immediatamente una riforma contro la cessazione d’impresa, altrimenti molti lavoratori perderanno il proprio posto di lavoro. Occorre una nuova legge fallimentare fatte di pillole adeguate. Non si ci saranno queste misure puro gli stati centrali non avranno più modo di riscuotere i tributi che negli ultimi anni hanno sfinito chi cerca di fare sviluppo dietro a mille burocrazie governate dai potenti e dalle l’hobby che finalmente stanno perdendo miliardi per la loro troppa golosità patrimoniale.

Anche la ricchezza monofase uccide la ricchezza della grande finanza. Il Mondo esiste perchè ci è stato donato senza spendere un euro, e l’uomo lo sta distruggendo con le sue stesse mani o con idee di sviluppo di conquiste oggi sbarrate dal coronavirus.

Forse, solo dopo la guarigione, si tornerà a vivere con meno consumismo, pretese per sopravvivere in una terra stanca di subire ciò che qualcuno ha creato. Cristiani o non Cristiani, conta ben poco, conta vivere per morire serenamente.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Images

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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