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Ci sono governatori e sindaci che vogliono partire in anticipo per proteggere la fascia dell’infanzia: il vaccino anti-Covid ai bambini parte una settimana prima di quanto previsto inizialmente dal commissario Figliuolo. Le somministrazioni per i bambini della fascia d’età 5-11 anni iniziano da giovedì 16 dicembre 2021. L’annuncio arriva direttamente dalla struttura del commissario all’emergenza.

Con la recente approvazione dell’Aifa circa l’utilizzo del vaccino per la fascia di età 5-11 anni, la struttura commissariale ha programmato la distribuzione a dicembre di altre 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino mRna Pfizer. Le dosi rappresentano una prima tranche che sarà poi integrata a gennaio e saranno rese disponibili a partire dal 15 dicembre, in modo che tutte le strutture vaccinali delle Regioni/Province autonome, saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire, appunto, dal 16 dicembre.

La Commissione Tecnico Scientifica di AIFA, nella riunione del 1° dicembre 2021, ha infatti approvato l’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Comirnaty (Pfizer) per la fascia di età 5-11 anni. Nel suo parere, la CTS osserva che “sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-c), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”.

A vedere gli ultimi dati del CDC (Centres for Disease Control and Prevention) americano e dell’Istituto Superiore di Sanità, i casi nei bambini stanno aumentando rapidamente, proprio perché sono l’unica popolazione non vaccinata. Negli Stati Uniti, i casi di Covid nella fascia 5-11 anni rappresentano il 39% di tutti i casi di età inferiore ai 18 anni.

Secondo il CDC, circa 8.300 casi di Coronavirus nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni hanno portato al ricovero in ospedale. Al 17 ottobre, negli Stati Uniti sono state segnalate 691 morti per Covid in persone di età inferiore ai 18 anni, con 146 decessi nella fascia 5-11 anni.

Come riporta l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, da inizio pandemia al 17 novembre 2021, nella popolazione 6-11 anni sono stati riportati 247mila casi di infezione, 1407 ospedalizzazioni, 36 ricoveri in terapie intensiva e 9 decessi. A metà novembre nella popolazione in età scolare si è osservato un forte aumento dell’incidenza nella fascia 6-11 anni, che rappresenta all’incirca il 50% dei casi della popolazione 0-19.

Già dalla seconda decade di ottobre, l’ISS ha sottolineato un aumento dell’incidenza nelle fasce di età 0-9 e 10-19 che a metà novembre risultava compresa tra i 100 e i 150 casi per 100mila abitanti. In tutte le altre fasce di età, l’incidenza risultava compresa tra i 50 e i 100 casi. Nella classe di età 6-11 anni si è evidenziata, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane.

La vaccinazione – spiega la CTS – comporta benefici quali la possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale “connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”. Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA aveva raccomandato alcuni giorni fa di concedere un’estensione di indicazione per Pfizer in modo da includerne l’uso nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni.

Uno studio principale condotto sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni ha mostrato che la risposta immunitaria a Comirnaty, somministrato a una dose più bassa (10 µg) in questa fascia di età, era paragonabile a quella osservata alla dose più alta (30 µg) nella fascia di età compresa tra 16 e 25 anni (misurata dal livello di anticorpi contro SARS-CoV-2).

L’efficacia di Comirnaty è stata calcolata su circa 2000 bambini dai 5 ai 11 anni che non presentavano segni di precedente infezione. I bambini hanno ricevuto il vaccino o placebo (iniezione fittizia). Dei 1305 bambini che hanno ricevuto il vaccino, tre hanno sviluppato COVID-19, rispetto a 16 bambini su 663 che hanno ricevuto placebo. Ciò significa che, in questo studio, il vaccino ha avuto un’efficacia del 90.7% nel prevenire la malattia sintomatica (anche se il tasso reale potrebbe essere compreso tra il 67.7% e il 98.3%).

Secondo il CDC Usa, per ogni milione di dosi somministrate nella fascia 5-11 anni si possono prevenire circa 58mila casi e 226 ospedalizzazioni. Immunizzare questa fascia d’età significa evitare 600 mila nuovi casi tra novembre 2021 e marzo 2022.

La vaccinazione avverrà in 2 dosi a 3 settimane di distanza l’una dall’altra. Il dosaggio è pari a un terzo di quello autorizzato per adulti e adolescenti, cioè 10 µg rispetto a 30 µg. Come nel caso della fascia di età ≥12 anni, il vaccino è somministrato come due iniezioni nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di tre settimane l’una dall’altra.

I bambini guariti dal Covid potranno vaccinarsi ma ancora non è stato deciso né dopo quanto tempo dalla guarigione, né se dovranno ricevere una o due dosi. I bambini dovranno essere accompagnati da uno dei due genitori. Le prenotazioni andranno effettuate sui portali e i numeri dedicati delle varie Regioni (si attendono le indicazioni regionali).

Al fine di evitare possibili errori di somministrazione la CTS raccomanda, per la fascia di età in oggetto, l’uso esclusivo della formulazione pediatrica ad hoc suggerendo quando possibile l’adozione di percorsi vaccinali adeguati all’età.

In Europa i vaccini Covid per i bambini della fascia 5-11 anni saranno disponibili a partire dal 13 dicembre. La presidente della Commissione europea Urusula von der Leyen ha anticipato di aver parlato con Pfizer/BioNTech: “Buone notizie: sono in grado di accelerare. In altre parole, i vaccini per i bambini saranno disponibili a partire dal 13 dicembre”.

Per quanto riguarda l’Italia il vaccino anti-Covid nei bambini non sarà obbligatorio. “Nessuno pensa all’obbligo di vaccinazione per i bambini” ha spiegato Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. “Lo abbiamo fatto per i professionisti che sono a contatto con le persone fragili. Bisognerà fare una campagna attiva per convincere. Purtroppo con la variante Omicron sono loro che si ammalano di più perché non sono coperti e poi diffondono il contagio”, sottolinea.

Quindi il punto resta sempre uno: per fermare i contagi e le mutazioni del virus, bisogna mantenere il più alto possibile lo scudo vaccinale, in modo che il virus non trovi più spazi di insediamento, e venga “rimbalzato”, fino a perdere progressivamente di efficacia e, a tendere, scomparire.

Non a caso l’Ue sta valutando di introdurre l’obbligo vaccinale, motivata dalla situazione della Germania e del Nord Europa. Ma da noi la situazione è diversa e la discussione verrà affrontata caso per caso, assicura Ricciardi. Tuttavia è “logico” che si pensi a un assetto comune in tutta Europa.

Per tutto ciò che sappiamo in merito alla sicurezza del vaccino Pfizer ai bambini vi rimandiamo al nostro articolo di approfondimento.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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