Stiamo verificando l’ipotesi di un errore umano legato a lavori di manutenzione”. Lo afferma il procuratore di Lodi Domenico Chiaro in riferimento all’incidente ferroviario che questa mattina ha coinvolto il treno Alta velocità 9595 Milano-Salerno, un Frecciarossa 1000, a Ospedaletto Lodigiano, in provincia di Lodi. Non c’è ancora un colpevole, ma cominciano a essere più evidenti dinamica e catena delle responsabilità che hanno portato al disastro.

Scambio sotto accusa – Ad aver provocato il deragliamento del Frecciarossa 9595 nel Lodigiano potrebbe essere stato “uno scambio che era posto in una posizione diversa da quella in cui doveva essere”.
Lo ha spiegato il procuratore di Lodi, Domenico Chiaro, nel corso della conferenza stampa tenuta in procura per fare il punto sulle indagini. Lo scambio, ha sottolineato, era stato interessato recentemente da alcuni lavori di manutenzione. “Era una parte dello scambio interessato dai lavori”, ha detto Chiaro che ha escluso la presenza di ostacoli sulla linea. Non si tratta di un attentato “L’ipotesi che possa trattarsi di un attentato è destituita di ogni fondamento” ha affermato in modo categorico il procuratore Chiaro, “non e’ stato niente che possa essere riferibile all’attività volontaria di qualcuno”. Così come ha smentito che già da questa notte fossero stati evidenziati problemi tecnici su quella tratta: “Problemi stanotte sullo scambio? Non mi risulta, ma gli uomini sono ancora sul campo a fare verifiche”. Infatti andranno avanti anche stanotte i rilievi della polizia scientifica e ferroviaria sui binari dell’alta velocità. Le unità operative dei vigili del fuoco si sono attrezzate in modo tale da illuminare con grandi fari tutta la zona che ancora deve essere analizzata alla ricerca di elementi utili alle indagini.

Sono invece state portate via le salme dei due ferrovieri morti nell’impatto: i macchinisti Giuseppe Cicciù di 51 anni, di Reggio Calabria e Mario Di Cuonzo di 59, di Capua (Caserta), si trovavano nel vagone motore che si è schiantato contro la casetta costruita a fianco alla linea, adoperata come deposito per la manutenzione. Parte della struttura è stata divelta nell’impatto, mentre due carrelli che si trovavano sulla traiettoria del mezzo deviato (che poi si è rigirato su se stesso) sono ridotte ad un cumulo di lamiere. La corsa del treno Il treno deragliato “era partito alle 5.30 da Milano a Roma, si era fermato a Rogoredo e poi ha ripreso la corsa fino alle 5.50, l’ora dell’incidente. Per fortuna il treno era quasi vuoto: nella prima carrozza c’era solo una persona, due o tre persone nelle carrozze successive. Il locomotore si è staccato a 300 all’ora e ha deragliato all’altezza di uno scambio finendo contro una palazzina delle ferrovie, mentre il resto del convoglio ha proseguito per un chilometro, fino a quando una carrozza si è ribaltata e ha arrestato la corsa del treno. C’era qualcosa di non funzionante? “Qualcosa era rotto. altrimenti non si fa manutenzione alle 4.30 del mattino” ha detto il Procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro. “Se lo scambio fosse stato dritto per dritto – ha aggiunto – il treno non sarebbe deragliato, non è difficile da capire. Non era nella posizione che doveva garantire la libera percorrenza del treno”. “Erano in corso dei lavori sulla linea. Sono tutte attività che sono registrate e annotate in modo dettagliato. Sappiamo che c’era un intervento in corso sulla linea. Non so se è un servizio assegnato all’esterno, mi pare che fosse personale di Rfi”.

Tempi incerti per ripristino linea “Non sappiamo dire quanto ci vorrà per ripristinare la linea – queste le parole del procuratore di Lodi, Domenico Chiaro – anche in base all’esperienza che abbiamo in casi recentemente avvenuti, possiamo dire che ci vorranno almeno due giorni”. Il magistrato ha riferito che “c’e’ stata la possibilità di deviare la percorrenza del treno sulle linea ordinaria quindi l’incidente non ha provocato un blocco totale del traffico, ma comunque sono stati notevoli i ritardi accumulati dai treni”.

Rfi, Treni in ritardo o cancellati – Rete Ferroviaria italiana (Rfi) fa sapere che è in corso la riprogrammazione dei treni, mentre sono stati cancellati una decina di convogli. Il servizio ferroviario dei treni AV e a media-lunga percorrenza è stato riprogrammato. I treni alta velocità fra Milano e Bologna anche domani percorreranno la linea convenzionale fra Milano e Piacenza con ritardi fino a 60 minuti. Previste anche limitazioni di percorso e cancellazioni. Il dettaglio dei provvedimenti è consultabile sui siti web delle Imprese ferroviarie. Effetti anche per la circolazione ferroviaria dei treni regionali. Sulla linea Lodi – Saronno (S1) i treni regionali sono limitati a Melegnano e Milano Rogoredo. I convogli della linea Milano Bovisa FNM– Melegnano (S12) sono limitati a Milano Rogoredo. Trenord, modifiche e limitazioni Per quanto riguarda il servizio regionale di Trenord, venerdì 7 febbraio potrà subire modifiche la circolazione delle linee Milano-Brescia-Verona, Milano-Lodi-Piacenza, Milano-Lodi-Cremona-Mantova, S1 Milano Bovisa-Lodi, S12 Milano Bovisa-Melegnano. Ulteriori dettagli sulle variazioni previste e aggiornamenti in tempo reale sono disponibili sul sito trenord.it e sull’App Trenord.

Il dolore della politica – Dolore per quanto accaduto è stato espresso da mondo della politica. Sul luogo dell’incidente del Frecciarossa si è recata nel pomeriggio Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture: “Il ministero garantirà alla procura ogni supporto, questo verrà garantito anche dalle strutture di Ferrovie dello Stato e di Rete ferroviaria italiana, tutte qui sul posto per analizzare le ragioni di questo incidente. Continuerò a prendere il treno Frecciarossa, già domani con mio figlio”, ha dichiarato.

Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio per “due nuove vittime del lavoro”, auspicando che “si faccia presto luce sulla dinamica del grave incidente, per garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza nei trasporti”.
“La morte di due macchinisti nel deragliamento del Frecciarossa vicino Lodi è una tragedia su cui è necessario fare chiarezza.

Esprimo il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e vicinanza ai feriti. Il mio ringraziamento va alla macchina dei soccorsi”, ha scritto su Twitter il premier Giuseppe Conte.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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