ERT / Teatro Nazionale presenta il calendario di spettacoli da marzo a maggio al Teatro delle Moline di Bologna e riapre le sue porte, dopo il periodo di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria, per tornare ad abitare uno spazio storico della città.

«In quanto Teatro Stabile Pubblico Nazionale – dichiara il presidente Giuliano Barbolini – ERT lavora per far sì che il teatro venga percepito come “luogo necessario” alla vita, non solo culturale ma anche sociale e civile. Nella volontà di mantenere vivo il dialogo con la città e di continuare a far sì che i teatri restino luogo d’incontro e di scambio, attività fondamentale per la nostra società democratica, torniamo ora al Teatro delle Moline, sala intima e accogliente, purtroppo sacrificata per motivi di capienza negli ultimi due anni non facili, in cui la dimensione della vicinanza fisica è stata duramente colpita».

Il programma, composto da produzioni, si estende da marzo a maggio e si inscrive nella stagione in corso, in attesa di avviare una nuova progettualità che renda le Moline un cantiere permanente in cui ERT dialoghi con strutture che hanno già aderito come L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale | Centro di Residenza Emilia-Romagna e il Festival di Santarcangelo, rimanendo sempre aperto al confronto con altre istituzioni.

Un cantiere virtuoso, uno spazio di creazione per giovani compagnie e artisti, in alternanza con alcune realtà già riconosciute della scena bolognese e nazionale. Un luogo di residenza e di visibilità, connesso anche al Teatro delle Nuove Passioni di Modena, per sostenere la permanenza dei progetti scelti. Garantendo fino a quattro settimane di repliche ai nuovi lavori che, oltre al tempo delle prove, avranno la possibilità di una continuità nell’incontro con il pubblico.

«ERT immagina per il futuro – afferma il direttore Valter Malosti – un Teatro delle Moline sorgente del discorso teatrale, luogo connettore di linguaggi e diverse generazioni di artisti, fulcro d’irradiazione di progetti rivolti alla cittadinanza con lo spettacolo dal vivo al centro. L’idea è di riportare uno spazio strategico come il Teatro delle Moline protagonista della vita culturale della città, dove offrire a giovani compagnie e artisti, in alternanza con alcune realtà già riconosciute della scena bolognese e nazionale, un luogo per la creazione, connettendolo anche al futuro Nuovo Teatro delle Passioni di Modena per garantire così una auspicata visibilità agli spettacoli e agli artisti. Un progetto insomma che si propone di riflettere e agire sulle arti sceniche contemporanee: un presidio culturale per innescare delle profonde relazioni con gli artisti, fra le opere e il pubblico».

A inaugurarlo sarà lo spettacolo Una riga nera al piano di sopra, Monologo per alluvioni al contrario di Matilde Vigna, diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti, Premio Ubu 2019 come miglior attrice o performer under 35 e Premio Eleonora Duse attrice emergente stagione 2020/21 (menzione d’onore, assegnato il 28 febbraio).

Dopo aver partecipato nel biennio 2015-16 al Corso di Alta Formazione di ERT guidato da Antonio Latella da cui è nato Santa Estasi, torna a collaborare con ERT con questo nuovo spettacolo, in scena dal 15 al 27 marzo, che segna il suo debutto alla regia con un testo di cui è anche autrice. Una riflessione sulla perdita, sul possesso, su quello che resta: la storia dell’alluvione del Polesine del 1951 abbraccia quella di una donna di oggi che, tra separazioni, cambiamenti, traslochi e mutui, guarda al suo di disastro, personale e generazionale.

Il calendario prosegue dal 29 marzo al 3 aprile con Black Dick di Alessandro Berti, autore e attore tra i più interessanti del panorama contemporaneo, vincitore del Premio Riccione 2021 per l’innovazione teatrale. Lo spettacolo è il primo capitolo del progetto Bugie Bianche, un percorso sulla storia e le questioni odierne del rapporto tra maggioranza bianca e minoranza nera nelle società occidentali.
Black Dick è il primo appuntamento di una personale dedicata all’autore, composta anche da Negri senza memoria, in scena alle Moline dal 5 al 10 aprile e dal debutto di Blind Love, prodotto da ERT, il 27 aprile al Teatro Arena del Sole.
La trilogia sarà pubblicata nella collana Linea di ERT / Teatro Nazionale e Luca Sossella editore.

Il programma si conclude con La Classe di Nanni Garella, che riallestisce e ripensa questo storico spettacolo del 2012 con la Compagnia Arte e Salute, dal 3 al 22 maggio, prodotto da ERT in collaborazione con Associazione Arte e Salute, Regione Emilia-Romagna Progetto “Teatro e salute mentale”, Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna.

Dodici attori, dodici persone adulte nei banchi di una vecchia aula scolastica: sono anime ormai trapassate in una sorta di limbo, nel luogo dove hanno trascorso i giorni dell’infanzia. Garella mette in scena un mondo perduto, morto, sepolto nella memoria, che si trasforma in un trepidante, violento, commovente inno alla vita.

A cura di Debora Pietrobono – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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