Il 16 marzo 1978 in via Fani a Roma le Brigate Rosse rapirono l’Onorevole Aldo Moro.

In quella mattinata di 43 anni fa, tutti gli uomini della scorta persero la vita per proteggere il Presidente della Democrazia Cristiana. Pochi minuti dopo le nove lo statista fu sequestrato, mentre tutti gli uomini della scorta furono uccisi.
In meno di un minuto furono sparati circa 100 proiettili: nessuno di questi sfiorò Aldo Moro.

I cinque uomini della scorta, poliziotti e carabinieri, non ebbero scampo traditi dall’effetto sorpresa e dalla smisurata pioggia di fuoco che li colpì. L’Italia piombò in un incubo. Il corpo senza vita di Aldo Moro fu ritrovato il 9 maggio 1978 in via Caetani, nel centro della Capitale, al termine di 55 giorni di prigionia.

In questi lunghi anni, prima e dopo la morte del Presidente, sono state scritte fiumi di parole. Ricordiamo oggi chi erano i cinque servitori dello Stato trucidati a sangue freddo. Domenico Ricci (carabiniere) nato a San Paolo di Jesi, in provincia di Ancona, nel 1934. Era entrato a fare parte della scorta di Aldo Moro alla fine degli anni ‘50. Nel tempo era diventato anche amico di Moro, inoltre il suo autista di fiducia.

IL GIARDINO DEI MARTIRI DI VIA FANI PANCHINE VIA MARIO FANI ALDO MORO

Il giorno del sequestro guidava la Fiat 130 su cui viaggiava il Presidente. Morì a 42 anni, lasciando la moglie e due figli. Oreste Leonardi (carabiniere) nato nel 1926 a Torino. Nel 1963 fu chiamato come guardia del corpo dell’Onorevole. Non lo lasciò più, fino all’ultimo. Leonardi era l’ombra di Moro, la sua guardia del corpo più fedele. Il giorno dell’attentato era sul sedile anteriore della macchina del Presidente, vicino al posto di guida.

Tentò invano di proteggere Moro con il proprio corpo. Morì a 52 anni, lasciando la moglie e due figli. Giulio Rivera (poliziotto) nato nel 1954 a Guglionesi, Campobasso. Nel 1974 entrò a far parte della scorta di Aldo Moro.
Il giorno della strage guidava l’Alfetta che precedeva la macchina del Presidente.

Morì all’istante, a 24 anni, colpito da otto proiettili.
Francesco Zizzi (poliziotto) nato a Fasano, in provincia di Brindisi, nel 1948.

Il 16 marzo 1978 era il suo primo giorno di servizio nella scorta di Moro. Si trovava nell’Alfetta che precedeva la macchina dell’Onorevole, seduto al posto del passeggero. Morì a 30anni durante il trasporto all’ospedale, dove arrivò privo di vita. Raffaele Iozzino (poliziotto) nato a Casola, in provincia di Napoli, nel 1953. Nel 1972 fu aggregato al Viminale e quindi assegnato alla scorta dell’Onorevole Moro.

Il giorno dell’attentato era sul sedile posteriore dell’Alfetta che precedeva la macchina del Presidente. Morì all’istante, aveva 25 anni. Onore al merito a questi eroi che fino all’ultimo respiro hanno dedicato la vita al servizio dello Stato.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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