Seguire in televisione le prove di Formula 1, tornata finalmente ad Imola, ha riacceso in me i ricordi delle gare sul Santerno seguite in diretta, sulle tribune del Circuito, un tracciato “speciale” non solo perché si parla romagnolo, ma anche perché quei saliscendi, quelle curve, quei rettilinei sono unici ed inimitabili.

Il fatto che non si corra ad Imola dal 2006 è una questione puramente economica, dovuta a gestioni locali non proprio felici, ma anche alla ricerca di denaro da parte di chi gestisce il Circus e guarda prima ancora che al tracciato, alla sua validità, alla questione economica, cosa che ha negli ultimi anni ha portato a gareggiare su circuiti che sembrano cartodromi e poco dovrebbero avere a che fare con la Formula 1, oppure in posti dove gli unici spettatori sono i cammelli, ma se a comandare è il “Dio denaro”…

Ma torniamo ai ricordi del passato, che inizia nel 1984 (5 e 6 maggio), quando si parte il venerdì sera tardi per raggiungere Imola alle prime ore del mattino, andare al botteghino dell’ACI a ritirare i biglietti prenotati qualche settimana prima; il sabato ci si poteva muovere all’interno di tutto il Circuito, mentre la domenica ci aspettava un posto sulle tribune della Variante Alta, non proprio il massimo, ma i soldi erano quelli e già ad essere lì era come toccare il cielo con un dito.

Peccato che mio fratello non avesse portato la macchina fotografica, ma in quel momento chi ci faceva caso? Già eravamo cinque in macchina e poi con tutto quello che ci eravamo portati dietro non ci stava nemmeno più uno spillo, tanto che i fari della Renault 18 puntavano le cime delle piante molto più che la strada.
Seguimmo le prove libere proprio sul finire del rettilineo d’arrivo e Nigel Mansell ci diede un saggio della sua bravura; le ruote della sua Lotus nera ed oro, toccarono l’erba ai lati della pista, il tempo era incerto, a tratti pioveva finemente e l’erba bagnata mandò il bolide in un testacoda controllato in controsterzo …. con la Lotus che si fermò nella direzione del tracciato e riprese come nulla fosse successo …. fantastico e noi eravamo proprio lì, in quel punto.
A sera pioveva ed in tenda faceva freddo, ma la domenica ci svegliammo con il sole e la festa proseguì; in tribuna aspettammo la gara mentre lo speeker “raccontava” ciò che succedeva lungo il circuito, con le gare delle Porsche, delle Renault 5 ed ognuno tifava per chi voleva, c’era chi gridava “dai Cheever, forza Patrese”, che correvano con l’Alfa Romeo, chi tifava per Lauda e chi per le Ferrari di Alboreto ed Arnoux.

La gara la vinse Alain Prost, che con la sua McLaren precedette il ferrarista Arnoux, con De Angelis (Lotus) terzo e …. senza benzina! Gli altri nostri beniamini? Cheever finì settimo ed anche lui senza benzina, Alboreto ruppe lo scarico al giro 23, Lauda il motore al giro 15, Patrese ebbe problemi elettrici che lo fermarono dopo 6 giri, mentre Mansell andò in testacoda al secondo giro, questa volta senza riuscire a ripartire.

L’anno successivo eravamo ancora lì, questa volta in sei e con due auto, ma sempre con una “scorta” alimentare che servirono i due fine settimana successivi per mangiare anche le briciole …. questa volta erano le Acque Minerali ad aspettarci per il sabato, mentre la gara la seguimmo dalla Variante Bassa, proprio nell’ultima esse prima del rettilineo dei box.

Anche l’edizione 1985 (4 e 5 maggio) fu spettacolare, così come il finale, che pensavamo ci avesse regalato il bis di Prost e della sua McLaren, ma arrivati nel parcheggio dove avevamo lasciato le nostre auto, scoprimmo che il francese era stato squalificato causa un’auto troppo leggera, sotto il peso consentito (536 kg invece di 540) e la vittoria era andata al “povero” Elio De Angelis, un ragazzo educato e talentuoso, che morirà il 15 maggio dell’anno successivo, mentre al Paul Ricard provava in una serie di test (all’epoca consentiti) la sua Brabham BT55.
Secondo finì Boutsen, con la Arrows, terzo Tambay, seguito da Lauda e Mansell; la cosa particolare è che furono gli unici a tagliare il traguardo, perché dal sesto, lo svedese Johansson (che in Ferrari aveva sostituito Arnoux), al decimo, Warwick, non tagliarono il traguardo causa …. mancanza di benzina, cosa non certo eccezionale in quegli anni, dove c’era chi correva con i motori turbo e chi ancora con gli aspirati.

La terza ed ultima occasione di recarmi ad Imola per il Gran Premio, è datata 2004, precisamente il 25 aprile, solo di domenica, solo per la gara, con tanti cambiamenti (primo tra tutti i tabelloni elettronici che ci permisero di seguire tutta la gara, non solo i passaggi delle vetture davanti alla “nostra” tribuna); erano infatti ormai cambiati anche i contendenti, con Schumacher e la sua Ferrari che se la vedevano con Jenson Button e la BAR-Honda, oltre a Pablo Montoya sulla Williams Barrichello sulla seconda Ferrari ed Alonso su Renault.

Furono proprio i tre citati per primi a giocarsi la gara e l’ordine d’arrivo fu Schumacher, Button, Montoya, mentre nella classifica mondiale Schumacher precedette il compagno di squadra e Button, con Alonso quarto e Montoya quinto.

Qui finiscono i miei ricordi imolesi, ormai distanti nel tempo e senza null’altro che quelli che sono i ricordi della memoria, perché non ho, purtroppo, fotografie o immagini a corroborare quei giorni, ad aiutarmi a rivivere i protagonisti che non ci sono più, e sono tanti, ricordando il solo Airton Senna che proprio sul circuito del Santerno nel 1994, diede addio alla vita in un incidente stupido quanto drammatico nelle sue conseguenze, ma anche a ricordare mio fratello, anche lui non più con noi.

Imola, la Formula 1, il Circuito del Santerno, dedicato ad Enzo e Dino Ferrari, uno spettacolo ieri ed oggi, con un solo odierno peccato, quello di dover correre senza pubblico, senza quella marea entusiasta che affollava le tribune ed occupava ogni centimetro quadrato di quei prati che circondano quello che è senza dubbio la pista più bella della Formula 1!!!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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