Venezia palcoscenico per le più attese novità della nautica a motore.

Il Salone dell’Arsenale (31 maggio-4 giugno) sarà la passerella su cui sfileranno in anticipo i modelli proposti per l’estate dai cantieri più prestigiosi, italiani e stranieri. Quest’anno al boat show dell’Adriatico tornano anche grandi brand come Ferretti Group, Azimut Benetti, Sanlorenzo.

Sono più di 220 gli espositori (di cui i nazionali 180) che porteranno a Venezia 300 imbarcazioni, di cui 240 in acqua, per un totale di 2,7 chilometri lineari.

Sono diverse le “prime mondiali” assolute. L’ammiraglia per dimensioni è la navetta costruita a Chioggia dal cantiere Ocean King, il Ducale 120, un “Explorer” con scafo di acciaio e le sovrastrutture di alluminio. Può navigare per 4500 miglia alla velocità di 10 nodi prima di dover fare rifornimento, la lunghezza supera di poco i 36 metri.

Il Gruppo Ferretti presenta wallywhy 150, una barca che nei suoi 24 metri contiene le stesse grandi novità del fratello maggiore 200: una carena molto scorrevole disegnata per navigare a velocità medie, fino a 21 nodi, con un consumo ridotto grazie alla poca potenza necessaria e interni con delle rivoluzioni. Il gruppo Azimut Benetti arriva con Verve 42: disegnato con un occhio al mercato americano che ama installare i motori fuoribordo, è un motoscafo di alte prestazioni. La carena a doppio step con ventilazione idrodinamica è disegnata dall’esperto Michael Peters e può montare tre motori Mercury da 450 cavalli che lo spingono a velocità di 45 nodi.

Sanlorenzo – che nel 2024 inaugurerà a Venezia la sede della omonima Fondazione – sarà presente al Salone con il tender di Coppa America, una barca di 10 metri con i foil e le fuel cell, che ha motore termico e può fare 50 nodi per 180 miglia a zero emissioni.

Altre importanti novità arriveranno da Senses 07, con un 21 metri disegnato da Giovanni Ceccarelli, che raccoglie tutte le lezioni contemporanee sulle barche a motore, e da Omikron O60, che presenterà un “monomarano”, per il suo desiderio di essere abitabile, ma soprattutto di consumare poco.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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