E’ sempre di più aperto lo scenario su prezzi e salari che riporta al centro dell’attenzione il tema produttivo, sempre complesso e arzigogolato del nostro Paese a differenza di altri stati membri dell’UE. E se arrivasse un tavolo negoziale per la difesa del potere d’acquisto, sul modello della concertazione già vissuta in anni passati allora si potrebbe arrivare ad un cambiamento sulla tutela e gli dei redditi bassi, oggi, con la guerra in Ucraina, colpiti dal caro energia; aumenti di salario legati alla crescita della produttività oppure all’ uso della leva fiscale per agevolarli aggiustando anche la riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra costo del lavoro e retribuzione netta.

Per farla breve, un accordo non auspicabile, se non si avrà uno sguardo netto alla dinamica della crescita nei vari settori. Non solo dell’industria, ma dell’economia del commercio, del terziario e di tutto ciò che l’Italia produce per il suo prodotto interno e per l’export.

Tra l’altro l’ultima relazione della Banca d’Italia segnala che nel settore privato non agricolo la produttività oraria del lavoro nel 2021, sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente, è rimasta su livelli superiori a quelli prevalenti nel periodo pre-pandemico. L’eterogeneità dei tassi di recupero del valore aggiunto, e dell’input di lavoro, si è riflessa in dinamiche diverse fra comparti: mentre nei servizi la produttività oraria è diminuita rispetto al 2020, nell’industria essa è ulteriormente aumentata. Nelle costruzioni è proseguita la crescita in atto dal 2016, che ha consentito il recupero di livelli che non si registravano dal 2009.

Questo passaggio della Relazione di via Nazionale è significativo perché segnala che nel riallocare le risorse per reagire a uno choc inatteso, le imprese hanno fatto, ristrutturandosi, più del dovuto.
Un segno di dinamismo che in alcuni casi ha creato nuovi posti di lavoro, in altri però ne ha distrutti, lasciando nel mezzo durante e dopo la pandemia salari da poveri.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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