Il raggiro dello Spoofing. Truffa, sostituzione di persone e accesso abusivo a sistema informatico sono i reati per i quali la Polizia postale ha eseguito la misura della custodia cautelare in carcere per due persone, mentre per una terza la denuncia e la perquisizione. Le indagini coordinati dal Servizio Polizia postale e per la sicurezza cibernetica, sono partite da due denunce, presentate ai poliziotti, che descrivevano lo stesso raggiro, messo in atto dai truffatori. L’esca era un sms apparentemente inviato da Poste Italiane e metteva in guardia i malcapitati da un accesso anomalo al loro conto corrente, invitandoli a verificare e a cliccare sul collegamento allegato. Questo indirizzava a un sito trappola: una falsa pagina del portale home banking di Poste Italiane, dove era richiesto agli ignari utenti di inserire le credenziali di accesso. Ormai le vittime erano nella rete dei truffatori che, fingendosi operatori di Poste Italiane e della Polizia postale, li contattavano telefonandogli con un’utenza trasformata tramite lo spoofing, tecnica che, facendo transitare le chiamate sulla rete internet, gli permetteva di far apparire un contatto reale e rassicurante della banca, posta o altro. Una volta conquistata la loro fiducia inducevano con dei raggiri gli sfortunati a recarsi in un ufficio postale ed eseguire su un nuovo conto corrente un trasferimento di denaro prelevato all’istante dagli indagati. Gli accertamenti tecnici svolti in collaborazione con le Poste Italiane hanno permesso di evitare numerose altre truffe e individuare oltre quaranta vittime residenti in varie province italiane. In questa situazione la Polizia postale fornisce alcuni consigli. Nell’ambito delle truffe online il ricorso alla tecnica dello spoofing telefonico è in continuo aumento. Per individuare e difendersi da questa tipologia di raggiro è importante ricordare che nessun appartenente alle Forze di polizia, dipendente di Poste Italiane o di Istituti bancari chiederà mai di conoscere i codici personali di accesso all’home banking o i codici del conto corrente, così come non sarà mai richiesto di fare bonifici o altri versamenti di denaro tramite telefono, sms o e-mail. E’ importante accertarsi della veridicità della chiamata ricevuta prendendo contattocon il servizio clienti dell’agenzia o dell’istituto di credito dichiarato, utilizzando l’utenza telefonica indicata sui loro siti ufficiali. Per altri dubbi rivolgersi sempre alle Forze dell’ordine.
Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Redazione