Venerdì sera, al triplice fischio finale di Atalanta-Juventus, erano in molti a parlare di Roma a meno 6 dai bianconeri e di Campionato, se non riaperto, ancora tutto da giocare; indubbiamente la Juve aveva gettato via la vittoria abbassando quell’attenzione che è tra i pregi maggiori della formazione di Allegri, ma Bergamo è campo tutt’altro che facile ed andava semmai rimarcata la forza di un’Atalanta brava nel primo tempo a mettere sotto i bianconeri e bravissima a non mollare neppure una volta trovatasi sotto nel punteggio a pochi minuti dalla fine.
Due punti persi dunque per i bianconeri e campionato riaperto? In teoria poteva anche essere un ragionamento corretto, il derby è sempre il derby, anche a Roma, ed inoltre i precedenti di stagione deponevano a favore dei giallorossi più nella forma che nella sostanza: due sfide vinte su tre, ma eliminazione dalla Coppa Italia nell’unica sfida persa dai ragazzi di Spalletti.

Tante parole, tante teorie, tante attese, ma poi si gioca e per la Roma è notte, nonostante un rigore a favore scandaloso e l’assenza del bomber laziale Immobile; le solite cose romaniste, insomma, l’incapacità di vincere le sfide che contano (preliminari di Champions, Coppa UEFA, Coppa Italia, e chi vuole metta pure altro che ce n’è ancora) e le solite parole di un allenatore che per mesi ha detto di volersene andare senza un trofeo vinto, ma che da qualche settimana ha corretto il tiro e che andrebbe cacciato considerando anche che è in scadenza di contratto!
Così il -6 è diventato un -9, con tanti saluti agli “scienziati” calcistici nostrani, ed il Napoli ha accorciato le distanze ad una sola lunghezza, vincendo in quel di San Siro, contro un’Inter che dopo il 7-1 all’Atalanta ha raccolto due punti in sei partite e sta finendo ben peggio di come (malissimo) aveva iniziato la stagione; la squadra di Sarri è oggi quella che gioca meglio ed il secondo posto è davvero ad un passo, sempre che si mantengano alta la concentrazione e basso il tono di polemiche che sono spesso di moda a Napoli.
Vincendo alla grande il derby capitolino, la Lazio ipoteca il quarto posto e, subito dietro, anche l’Atalanta ha praticamente taccato il pass europeo, anche tenendo conto che le tre dietro (Milan, Inter e Fiorentina) sembrano giocare a chi la combina più grossa e fa peggio!
Il Milan rischia moltissimo a Crotone (era davvero in fuorigioco il 2-0 di Trotta? Ma nel dubbio non si doveva lasciar giocare o questo vale solo per le solite note?), l’Inter subisce il Napoli ben oltre lo 0-1, mentre la Fiorentina riesce a far sembrare una squadra di calcio il “derelitto” Palermo ed un calciatore ancora in attività Alino Diamanti!
Sarà che nessuno vuole arrivare sesto e giocarsi i preliminari UEFA a luglio? Meglio indubbiamente farsi un bel tour in Cina (remunerativo più dell’intera Coppa) che andare in qualche città sperduta dell’Europa orientale, anche se poi ci raccontano di quanto sia importante e quanta visibilità si ottenga rovinandosi la settimana con una partita giocata di giovedì!
Anche in fondo alla classifica ci si attendeva qualche risposta: magari la certificazione della retrocessione palermitana, ma poi arriva la Viola e la B può attendere, mentre il Crotone che pare avere una marcia strepitosa, pareggia in casa e resta sempre a 4 punti da un Empoli che dimentica le “vacche grasse” di Firenze e Milano, prendendole di brutto da un Sassuolo meno che normale.
Sempre in chiave retrocessione c’è l’ennesimo passo falso di un Genoa che crea tanto nel primo tempo ma poi cede ad un Chievo che arriva va da sei sconfitte consecutive; i grifoni sono davvero allo sbando e la loro fortuna è che mancano appena quattro giornate alla fine, sempre ammesso e non concesso che Crotone ed Empoli non riescano a superarsi nelle poche occasioni a loro ancora concesse.

Sarà prematuro fare previsioni, ma per la prossima stagione Empoli e Genoa, senza qualche miracolo di mercato, saranno tra le principali candidate alla retrocessione, specie se le neopromosse sapranno seguire la strada tracciata dal Cagliari nell’estate scorsa.
Quattro giornate alla fine, quattro giornate tutte da gustare, visto che in ballo c’è ben di più di quello che pareva ancora da scrivere solo qualche settimana fa.

A cura di Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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