ENRICO LETTA POLITICO

“Meno male che ancora mi commuovo, in questo momento così buio delle nostre vite commuoversi mi sembra la cosa migliore”. Incurante della forma, a proprio agio come nel salotto di casa con tanto di cane al seguito, Ornella Vanoni si lascia vincere dalle emozioni di fronte a un Teatro dell’Opera in piedi per tributarle il giusto omaggio nella sera in cui il Club Tenco ha scelto di dedicarle il proprio primo Premio Speciale.

Sul palco del Casinò di Sanremo un salotto d’eccezione; Antonio Silva, storica voce del Tenco, ha condotto ieri sera il talk “Per te, Ornella” con Fabio Ilacqua, Mauro Pagani e Stefano Senardi. La storia della musica concentrata nelle parole e negli aneddoti di chi ne ha scritto pagine indelebili. Con estrema naturalezza si è passati dai retroscena sulla genesi di “Creuza de mä” con tanto di imitazione di un Fabrizio De André in vena di mugugno costante, alle travagliate vicissitudini di arrangiamenti contesi tra Mauro Pagani e Gino Paoli, per chiudere con un desiderio che trasuda rara contemporaneità: “Con chi chi vorrei duettare? Mahmood e Marracash”.

L’esibizione è stata un concentrato di bellezza. Dal medley omaggio a Luigi Tenco ai brani che hanno segnato la sua sconfinata carriera, Ornella Vanoni, accompagnata al piano da Fabio Valdemarin, ha saputo emozionare quel pubblico che le ha tributato una lunga e sentita standing ovation per la quale forse anche lei non era pronta. Emozione palpabile nei suoi occhi, gratitudine per quella targa firmata Club Tenco che sa di omaggio a un’icona di classe, eleganza e smisurato amore per la musica. Quella musica che ieri sera ha portato in dono nella Sanremo che l’ha accompagnata negli snodi cruciali della sua carriera, una lunga storia che resterà per sempre colonna della canzone italiana.

A cura di Sanremo News – Foto Bonomi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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