A fine 2020 l’Italia rischia una seconda recessione a causa della pandemia di coronavirus. E’ l’allarme lanciato dal Centro Studi di Confindustria nella Congiuntura Flash. “Le recenti misure restrittive per arginare l’epidemia – si legge nel rapporto – inducono a stimare che nel IV trimestre si avrà di nuovo un Pil in calo”.

L’impatto sull’economia italiana dovrebbe essere contenuto rispetto al crollo nel I e II (-17,8%), dato che molti settori produttivi restano aperti. Ciò avviene subito dopo il forte rimbalzo nel III (+16,1%), che aveva riportato l’attività al -4,5% dai livelli pre-Covid.

Rallenta anche l’Europa
Anche la crescita dell’Eurozona frena. Dopo il rimbalzo del Pil nel III trimestre (+12,6%), si è avuta una frenata a ottobre: il pmi composito è sulla soglia neutrale di 50 e il sentiment è fermo lontano dalla media storica. “Ciò – spiega il Csc – è sintesi di dinamiche divergenti: negativa per i servizi, dove è atteso un ulteriore calo di domanda, per le nuove restrizioni; buona per l’industria, che è sostenuta da un ricco portafoglio ordini.
In Germania l’impennata della produzione industriale ha alzato di 5 punti l’utilizzo degli impianti”.

A cura di Renato Lolli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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