Si è verificata la telefonata tra il Presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin, ma non sembra aver sbloccato la situazione critica che riguarda il grosso problema dell’Ucraina. Non è ancora chiaro cosa farà Putin e se deciderà per l’invasione verso quel lembo di terra in pace. Uno degli esperti della sicurezza, in un briefing con i giornalisti al termine della telefonata, ha detto che “non ci sono cambi fondamentali nella dinamica che si è sviluppata nelle precedenti settimane oltre la conferma che il presidente Putin ha continuato a costruire una massiccia presenza militare che ha praticamente circondato di fatto l’Ucraina”
Tutto questo si inserisce in uno scenario complesso in cui si confrontano approcci militari e mediatici che fanno parte integrante della tensione che sta crescendo ai confini dello stato dell’Europa orientale.
I falsi pretesti
E’ di oggi la dichiarazione del consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha spiegato che gli Stati Uniti continueranno a condividere pubblicamente le informazioni d’intelligence sulla situazione relativa all’Ucraina, per impedire che Mosca possa mettere in scena un pretesto con cui attaccare. “Stiamo rendendo pubblici i dati dell’intelligence non per iniziare una guerra, come abbiamo fatto in passato, ma per impedire una guerra”, ha detto Sullivan alla Cnn. “Non possiamo predire esattamente il giorno”, ha ammesso senza confermare la data del 16 febbraio riportata da alcuni media. “Diciamo però che un’importante azione militare russa in Ucraina potrebbe iniziare in qualsiasi momento, anche prima della fine delle Olimpiadi” invernali di Pechino, ha ribadito.
Il 3 febbraio, in un lungo e completo articolo del New York Times, si dava conto dell’attività dell’intelligence americana sulle manovre russe per creare “false situazioni”, che potessero garantire un incidente diplomatico che autorizzasse così l’aggressione all’Ucraina. Secondo i servizi segreti la preparazione dell’invasione è iniziata con largo anticipo, per alcuni già da Novembre. Si ripropone lo schema che la Russia utilizzò nel 2014 quando ci fu l’annessione della Crimea e di una parte dell’Ucraina.
L’intelligence ha denunciato che un gruppo di sabotatori addestrati in guerriglia urbana sarebbe stato dispiegato dalla Russia in Ucraina orientale per fornire il pretesto per una futura invasione ed è stata definita “assai credibile” dal portavoce del Pentagono John F. Kirby . E secondo una fonte, anonima citata da Associated Press, il Cremlino starebbe preparando un’accurata operazione false-flag nell’est ucraino, che contemplerebbe il ricorso ad attacchi esplosivi contro le forze filo-russe locali che possano far ricadere la colpa sulle truppe regolari ucraine, fornendo perciò un pretesto per l’invasione da parte dell’esercito russo. Infatti ella regione filo russo del Donbass sarebbe operativa, sotto mentite spoglie, la compagnia di mercenari “Wagner“, definita dal Governo USA una forza per procura inviata da Mosca nei conflitti “più caldi” dove il Cremlino non vuole coinvolgimenti ufficiali.
Ma ancora più interessante è ciò che riguarda la “creazione” di video che riguardano filmati di attacchi di soldati ucraini in territorio russo o contro persone di lingua russa così da poter accusare l’Ucraina di “genocidio”.
Ned Price, il portavoce del Dipartimento di Stato, in uno dei suo settimanali briefing con la stampa ha detto ” la produzione di questi video è una delle varie opzioni che il governo russo sta sviluppando come falso pretesto per giustificare l’aggressione militare dell’Ucraina.
L’intelligence non sa dire esattamente chi, in Russia, stia pianificando l’operazione ma secondo uno degli analisti al lavoro tutto sarebbe in mano al G.R.U.(acronimo di Glavnoje Razvedyvatel’noje Upravlenije, traducibile dal russo come “direttorato principale per le attività informative offensive”. Si tratta di uno dei servizi di intelligence di Mosca, che dipende dal ministero della Difesa e dal suo capo di Stato maggiore)
Le operazioni del Gru si concentrano all’estero: l’organismo di spionaggio russo compie vere e proprie azioni di sabotaggio e agisce nelle azioni clandestine e nei conflitti asimmetrici dove è presente la Russia. Agenti del Gru erano presenti nel conflitto ceceno, sono ancora presenti in Siria e spesso affiancano il Gruppo Wagner ed era presente anche in Ucraina nel 2014.
Le mosse della Russia
Nell’area baltica , tra Polonia e Russia, c’è Kalingrad dove nelle ultime ore sono arrivati degli aerei ( 4 ) molto speciali, quelli che Putin chiama “super-arma” cioè i “Mig-31 Foxhound“. Ultima versione del più Mig il caccia intercettore supersonico sviluppato dai sovietici negli anni ’70. L’evoluzione prevede che sulla pancia sia agganciato il missile balistico Kinzal, modernissimo progettato dagli ingegneri di Mosca, con una portata di quasi duemila chilometri. Ipersonico, con la possibilità di compiere manovre rapide, difficile da abbattere. Quelli in dotazione del Ministero della Difesa russo sarebbero 8 in tutto dislocati in una base sul confine con il Kazakhistan lontana dall’Europa. La “super-arma” è troppo sofisticata per essere impiegata in un confronto con l’Ucraina ma il loro trasferimento è evidentemente un segnale alla Nato per dire che il Cremlino è pronto ad agire. Ad accompagnare i missili sono stati avvistati anche due caccia Sukhoi Su-30. Secondo Rob Lee , ricercatore del King’s College di Londra e professore di un “think thank” russo su Strategie e Tecnologie nella difesa, sotto le ali dei bombardieri ci sarebbe un missile KH32: un’altra arma ipersonica di ultima generazione, che può colpire a mille chilometri di distanza. Non si ha certezza se però siano testate nucleari o, cosa più probabile, ogive con “normale” esplosivo. Rimane comunque una forza senza precedenti.
A cura di Stefano Severini – Foto Ap