Noto già dal 1241, 50 anni prima del più conosciuto Brennero, il Passo del Rombo è un valico che collega l’Italia all’Austria: vecchia mulattiera molto trafficata, teatro negli anni di scambi commerciali e importante asse militare, soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale ne venne realizzata la strada.

Fu inaugurato nel 1968, nel pieno del boom economico, quando le persone avevano iniziato ad avere un’auto di proprietà, a concedersi qualche vacanza, o quella che oggi si definirebbe una gita fuori porta; quando internet non c’era e uno dei modi per conoscere il mondo era il passaparola: dire agli amici “Vai lì, io ci sono stato: merita” non era ostentazione, tantomeno motivo di vanto o superiorità, ma condivisione spontanea nata dal desiderio di vivere la vita concedendosi qualche momento di leggerezza e spensieratezza, godendo il bello e il buono che aveva da offrire, guadagnati con fatica dopo gli anni bui della guerra e del dopoguerra: un respiro a pieni polmoni in vetta, dopo un’estenuante salita.

Da allora proprio lassù, a 2500 metri, ogni giorno, iniziarono a transitare almeno 400 veicoli, che diventando 1500 nel fine settimana, negli anni non fecero altro che crescere: ad oggi, il Passo del Rombo è meta privilegiata di turisti che vogliono vivere un’emozione ad alta quota, transitando tra gli incantevoli panorami della Val Passiria, nel lembo nord orientale del parco naturale Gruppo di Tessa: meta in modo particolare di motociclisti che lì fanno rombare fieri i loro motori – presente anche un museo di 3000 mq con 230 moto classiche esposte e alcune rarità automobilistiche – il Passo regala un’esperienza emozionale impagabile, rivelando in tutto il suo splendore il mondo dell’alta montagna.

Passando dal versante altoatesino a quello austriaco, si possono visitare 5 sculture architettoniche che raccolgono e raccontano la storia dei pionieri che costruirono la strada del Passo, le tradizioni dei contrabbandieri che qui facevano affari, e la magia della natura: Ponticello permette di godere una vista panoramica sulla valle dell’Otzal e sulle cime che la circondano; Contrabbandiere è una struttura cubica al cui interno si viene trasportati nel mondo dei contrabbandieri del Passo; il Museo del Passo ci racconta la storia del Rombo: all’esterno troviamo un masso erratico, mentre all’interno è allestita una grotta di ghiaccio; a Telescopio possiamo godere di una vista a 180° sul parco naturale Gruppo di Tessa e, grazie proprio ad un telescopio, è possibile ammirare le alte cime del Monte dei Granati e del Monte Principe, entrambe oltre i 3000 metri; infine a Granati due granati fungono da spazio espositivo e piattaforma d’esposizione.

D’inverno la neve scende copiosa, e spesso l’immagine di grande suggestione e spettacolarità che ne deriva, e che magari ci è capitato di vedere in qualche servizio al tg, è quella di una pista di asfalto che si fa strada tra alte muraglie di neve. Per motivi di sicurezza il Passo è aperto tutti i giorni dalle 7 alle 20 (il transito notturno non è consentito) dal mese di luglio e per tutto il mese di ottobre: approfittiamo quindi di questi ultimi giorni di apertura per una gita che ci permetterà di rigenerarci nell’aria pulita, immersi nella magia e nell’incanto che solo i colori dell’autunno ci regalano, e provare una sensazione di libertà da conservare, come prezioso ricordo, a cui attingere ogni volta che avremo bisogno di… respirare.

A cura di Sara patron – Foto Touring

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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