Il Papa dedica l’udienza generale al tema del lavoro. Bergoglio pensa “a tutti i lavoratori del mondo, in modo particolare a quelli che fanno lavori usuranti nelle miniere e in certe fabbriche; a coloro che sono sfruttati con il lavoro in nero con lo stipendio di nascosto senza pensione e senza niente“. Da qui la denuncia: “Se non lavori, non hai sicurezza e oggi c’è lavoro in nero, tanto“.

Bergoglio pensa “alle vittime del lavoro che soffrono negli incidenti di lavoro; ai bambini che sono costretti a lavorare: questo è terribile. I bambini nell’etĂ  del gioco dovrebbero giocare, costretti invece a lavorare come adulti, e a quelli, poveretti, che frugano nelle discariche per cercare qualcosa di utile da barattare… Tutti questi sono fratelli e sorelle nostre e si guadagnano la vita così, non gli danno la dignitĂ . Pensiamo a questi: succede oggi nel mondo“.

Il pensiero del Pontefice va anche “a chi è senza lavoro: quanta gente va bussare alle porte; e a quanti si sentono giustamente feriti nella loro dignitĂ  perchĂ© non trovano un lavoro. Tornano a casa, e niente. ‘Sono passato per la Caritas e porto il pane‘, ma quello che dĂ  dignitĂ  non è portare il pane a casa, tu puoi prenderlo alla Caritas; quello che dĂ  dignitĂ  è guadagnare il pane e se noi non diamo ai nostri uomini e donne capacitĂ  di guadagnare il pane questa è’ una ingiustizia sociale”. Da qui l’appello: “I governanti devono dare a tutti possibilitĂ  di guadagnare il pane, è unzione di dignitĂ  il lavoro. E questo è importante. Molti giovani, molti padri e molte madri vivono il dramma di non avere un lavoro che permetta loro di vivere serenamente, vivono alla giornata. E tante volte la ricerca di esso diventa così drammatica da portarli fino al punto di perdere ogni speranza e desiderio di vita“.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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