GIORGIA MELONI SEGRETARIA FDI

Giorgia Meloni inizia la sua corsa come fosse il Giro d’Italia. Annuncia la prima conferenza programmatica del suo partito Fratelli d’Italia che si terrà a Milano dal 29 aprile al 1° maggio. “Le tre grandi parole d’ordine sono libertà, indipendenza e crescita” dice la presidente durante la conferenza stampa di presentazione dell’appuntamento. Una “prima traccia per un programma di governo“, per “farci trovare pronti per una stagione di governo dell’Italia: pronti con i contenuti, i programmi, la visione, la classe dirigente“.

E alla domanda se sia un programma per Giorgia Meloni premier, risponde: “Quando sapremo la legge elettorale, la coalizione e chi vorrà allearsi con noi, lavoreremo a programma più ampio. Poi se il perimetro è quello del centrodestra, conosciamo tutti le regole – nota- Il partito che arriva primo nella coalizione, fa la sua proposta per chi debba guidare il governo. Quindi il programma per Giorgia Meloni premier è una definizione tecnicamente corretta, ma noi lavoriamo per essere preparati su contenuti. C’è chi pur di fare il premier è disposto a fare figuracce, a promettere invano, io no”.

Ma che sia il centrodestra così come è oggi quello con cui si andrà al voto, è tutto da vedere: oltre alla freddezza dei rapporti con Salvini – “Non lo sento dall’elezione di Mattarella“, ci sono i “segnali altalenanti” sul vero obiettivo di Lega e Fi, osserva la leader di Fdi: “Sono loro che devono dire se vogliono dare all’Italia un governo orgogliosamente di centrodestra oppure riproporre una maggioranza arcobaleno. Non mi spaventa né giudico negativamente l’ipotesi che possano fare una federazione – spiega – o lista unica o un partito unico. E’ una scelta loro. Poi la ragione per cui lo fanno può essere di varia natura, spero che lo facciano per convinzione e non per timore. In ogni caso non mi preoccupa, non ci riguarda rispetto alle posizioni diverse che abbiamo sul governo ma non compromette l’eventualità di un’alleanza”

Nel frattempo FdI prosegue per la sua strada, e lavora a “una prima traccia per un programma di governo”. Momento complesso, osserva Meloni, “non so quanti altri partiti politici avrebbero il coraggio di organizzare una conferenza programmatica in un momento così mutevole, ma per noi invece è il momento giusto”. E l’Opa di Fratelli d’Italia sull’area del centrodestra passa anche dall’invito a quelle che per Meloni sono “le energie migliori che questa nazione può mettere a disposizione”, invitando “molte autorevoli personalità esterne alle quali abbiamo chiesto di dare un contributo”.

Molti in realtà sono già ben inscritti nell’area della destra: Alfredo Mantovano che palerà di famiglia, Guido Crosetto sul lavoro, Giulio Terzi di Sant’Agata sui rapporti con la Cina, Maurizio Leo sul fisco. Altri invece hanno una storia consolidata nel centrodestra, ma in Fi o Lega, come Marcello Pera che parlerà di riforme e Giulio Tremonti che ragionerà sul tema della sovranità.

Tra le principali figure esterne che parteciperanno Meloni elenca poi Cesare Pozzi, “uno dei massimi esperti di politica industriale” che parlerà di visione strategica; l’ambasciatore Stefano Pontecorvo per le questioni geopolitiche; l’ad di Terna Stefano Donnarumma per l’approvvigionamento energetico; l’imprenditore Matteo Zoppas sulla libertà di impresa; Luca Ricolfi sulla scuola; Carlo Nordio sulla giustizia.

Nell’idea di Meloni, “rispondiamo così all’accusa che FdI non abbia una classe dirigente all’altezza del governo e dimostriamo di essere disponibili a coinvolgere personalità e figure anche se non sono di FdI per offrire all’Italia la migliore proposta possibile”. L’obiettivo è “farci trovare pronti per una stagione di governo dell’Italia. Pronti con i contenuti, i programmi, la visione, la classe dirigente. Non abbiamo la pretesa di esaurire un programma di governo nei tre giorni di questo evento, l’obiettivo che ci diamo è definire una traccia, una cornice, all’interno della quale lavoreremo”. Con gli altri partiti di centrodestra, “se lo vorranno”.

Ma qual è l’idea dietro la conferenza, che si svilupperà intorno a una serie di tavoli tematici? Meloni la spiega così: “L’Italia è una nazione bloccata, che ha un bisogno disperato di liberare le sue energie e sviluppare il suo potenziale. Il termine energia non è casuale, la dipendenza energetica è figlia di una incapacità strategica degli ultimi anni, e figlia di visioni e approcci ideologici che hanno reso impossibile per l’Italia sviluppare potenzialità. Italia è il Paese dei no, noi vogliamo invece che si faccia quello che va fatto, e la politica deve assumersi questa responsabilità”.

E all’interno nel macrotema “liberare le energie”, “svilupperemo tre grandi parole d’ordine: libertà, indipendenza, crescita. La questione libertà bussa prepotentemente alla porta delle democrazie occidentali. Abbiamo visto i diritti dei cittadini contrarsi sempre di più, e quindi una riflessione sullo sviluppo delle nostre democrazie crediamo vada fatta”. L’indipendenza richiede di “approfondire una globalizzazione senza regole che ci ha resi molto più deboli, incapaci di essere autosufficienti, troppo dipendenti dagli altri, incapaci di difendere i nostri interessi nazionali, di avere una strategia europea di approvvigionamento. E questo ci ha resi estremamente vulnerabili”. E poi c’è il tema della crescita: “Lavoro, imprese, difficoltà degli ultimi, i giovani, la centralità della famiglia”.

Non manca un commento sulle presidenziali francesi, con parole di apprezzamento per Marine Le Pen: “Ho trovato spesso molte posizioni di Marine Le Pen molto meno impresentabili di quanto abbiate detto voi giornalisti. Mi pare che la Le Pen abbia variamente posto anche questioni perfettamente sensate e spesso ho condiviso quello che diceva. A me pare che questa roba dell’estremismo sia soprattutto un’etichetta che il mainstream ti appiccica quando ti considera pericolosa. Sarà perché lo vivo sulla mia pelle che ho imparato a dubitare di queste etichette che ti vengono appiccicate”.

Carlo Costantini editore

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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