E’ stata una Vigilia in tono minore, ma non per questo meno autentica, quella che si è celebrata in Vaticano, in occasione della Santa Messa di Natale, anticipata di 2 ore per rispettare le norme di sicurezza anti-Covid. Ammessi soltanto pochi fedeli per il rispetto del distanziamento: circa 200 persone in una basilica che ne può contenere 7mila.

Bergoglio spiega ai fedeli collegati in mondovisione da ogni parte della terra il vero significato del Natale. “In questa notte si compie la grande profezia di Isaia: ‘Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio’. Si sente spesso dire che la gioia più grande della vita è la nascita di un bambino.
E qualcosa di straordinario, che cambia tutto, mette in moto energie impensate e fa superare fatiche, disagi e veglie insonni, perché porta una felicità indescrivibile, di fronte alla quale niente più pesa. Così è il Natale: la nascita di Gesù è la novità che ci permette ogni anno di rinascere dentro, di trovare in Lui la forza per affrontare ogni prova. Sì, perché la sua nascita è per noi: per me, per te, per ciascuno”.

Anche la tradizionale benedizione Urbi et Orbi del giorno del Natale non si terrà dalla Loggia con la presenza dei fedeli ma nell’Aula delle benedizioni da dove il messaggio del Papa sarà diffuso in streaming in tutto il mondo.

Quest’anno le emittenti collegate per la messa erano 120, mentre per l’Urbi et Orbi del 25 dicembre alle 12 sono previsti almeno 150 enti collegati a cui si aggiunge il pubblico dei fedeli che segue le celebrazioni attraverso internet.

articolo e foto a cura di Franco Buttaro

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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