Era noto come il “Mostro di Marcinelle” ma il suo vero nome è Marc Dutroux; si tratta del serial killer pedofilo belga condannato all’ergastolo nel 2004 per rapimento, omicidio, molestie e sequestro di minori.

Secondo le ultime rivelazioni sul caso che sconvolse l’opinione pubblica internazionale, Dutroux voleva “rapire molti bambini” e costruire “una città sotterranea” in una miniera, dove li avrebbe imprigionati nel nome del “bene e della sicurezza”. La confessione arriva dall’ex legale del killer, che ha raccontato tutto durante un’intervista al settimanale Soir Mag, narrando alcune confidenze fatte dal suo assistito durante il lungo caso giudiziario, iniziato con l’arresto nel 1996.

“Si rende conto che nessuno mi ha mai chiesto perché avevo scelto quella regione?”, disse ad un certo punto Dutroux all’avvocato Julien Pierre. “La mia idea era di fare rapimenti di massa di bambini e creare in una miniera una specie di città sotterranea dove avrebbero regnato armonia, bene e sicurezza”.

In seguito all’arresto di Dutroux, nell’agosto 1996, due ragazzine scomparse (Laetitia Delhez e Sabine Dardenne) furono ritrovate vive nella cantina di una casa a Marcinelle, nei pressi del centro minerario di Charleroi.

Nelle settimane successive furono ritrovati i corpi senza vita di altre due bimbe di otto anni, Julie e Melissa, in un altro sotterraneo di una casa, morte di stenti. Poi vennero ritrovati i corpi di An Marchal, 17 anni, e Efeje Lambrecks, 19 anni, sepolte in un giardino di una delle varie proprietà di Dutroux, che durante il processo confessò di avere rapito e abusato di sei ragazzine e di averne uccise quattro.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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