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Il calcio è alla vigilia della partenza della stagione 2020/21, mentre impazza il mercato che chiuderà il prossimo 5 ottobre; oddio, impazza è una parola grossa sicuramente, anche perché di affari veri e propri se ne sono visti davvero pochi e ci sono molte formazioni dove la casella acquisti è ancora vuota e per altre i nomi sono esclusivamente quelli di rientro da prestiti che non si sono trasformati in cessioni definitive.

Finito il tempo delle comproprietà, esclusiva tutta e solamente italiana, ci siamo inventati i diritto di riscatto, l’obbligo del medesimo, magari dopo prestiti pluriennali, i pagamenti dilazionati e chi più ne ha più ne metta, ma il tasto dolente è sempre quello di soldi che non ci sono da un bel pezzo.
Hai voglia a dare la colpa al Covid se mancano i grandi colpi, quelli multimilionari, ma se hai solo debiti cosa puoi fare? Vero che con grandi Gruppi alle spalle si sta comunque tranquilli (UEFA permettendo, sempre se si sveglia con i tempi…), ma se il cassetto dei soldi è vuoto? Magari potresti cercare di spendere meglio (e meno), ma cosa dici ai tifosi se rinunci al quasi quarantenne Ibra perché i sette milioni netti che ti chiede paiono troppi anche per uno che si mette la mano sul cuore?

La questione non è il Covid, in realtà, perché è vero che ci sono i mancati incassi (ma quanto incidono davvero?), ma i soldi delle tv i nostri Presidenti li hanno presi e dunque di cosa lamentarsi? E poi, se volevano risparmiare, perché hanno “VOLUTO” riprendere a giocare a tutti i costi? Si chiudeva baracca e burattini e si risparmiava anche sugli ingaggi … forse.

Soldi, soldi, soldi, con agenti di calciatori sempre più esosi e tu, che sei il Presidente, che hai a che fare anche con i tifosi di almeno dieci/dodici squadre che vogliono vincere Scudetto e Coppa Italia, o anche solo restare in Serie A (le altre); non bastasse ci sono pure i giornalisti, quelli che hanno come obiettivo l’aumentare e soddisfare gli “amici” sui Social e dunque non scrivono più ciò che pensano (ammesso che pensino) ma quello che gli “amici” VOGLIONO leggere, perché altrimenti sono insulti …. ed i numeri diminuiscono.

La realtà è che puoi inventarti ciò che ti pare, ma o scambi un somaro per un asino, oppure prima o poi i soldi devi tirarli fuori, anche se hai dilazionato il pagamento, anche se hai preso un bipede in prestiti per tre anni, ma con obbligo di riscatto ad una cifra folle, con la quale comperavi mezza città, anche se il bipede suddetto dopo tre mesi vorresti rimandarlo al mittente a calci nel sedere, dato che sta più a fare il somaro in giro che ad allenarsi e la prima cosa che ti ha chiesto dopo un sette in pagella è l’aumento dell’ingaggio…

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Marco Iorio

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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