Un cacciatorpediniere statunitense è salpato oggi vicino alle contese Isole Paracel (Xisha il nome cinese) nel Mar Cinese Meridionale, suscitando l’ira di Pechino, che ha affermato che i suoi militari hanno “allontanato” la nave dopo essere entrata illegalmente nelle acque territoriali.

Gli Stati Uniti svolgono regolarmente quelle che chiamano operazioni per la libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale sfidando quelle che dicono essere restrizioni al passaggio innocente imposte dalla Cina e da altri ricorrenti.

Per la Cina il cacciatorpediniere Usa e’ entrato “illegalmente” nelle acque territoriali delle isole Xisha senza l’approvazione del governo di Pechino e “forze navali e aeree si sono organizzate per seguirlo, monitorarlo e avvisarlo di andare via”.

L’operazione – si legge in una nota del Comando meridionale dell’Esercito Popolare di Liberazione a firma del portavoce Tian Junli – ha “gravemente violato” la sovranità e la sicurezza della Cina e “gravemente minato” la pace e la stabilità nel Mare Cinese Meridionale.

Il transito Usa giunge all’indomani del sesto anniversario della sentenza della Corte permanente di arbitrato dell’Aja, che ha negato alla Cina ogni diritto storico e giuridico sul Mare Cinese Meridionale, e che non è mai stata riconosciuta da Pechino.

Ieri, lo stesso segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aveva ricordato la sentenza del tribunale arbitrale, sottolineando che le rivendicazioni cinesi su circa il 90% del Mare Cinese Meridionale “non hanno fondamenta nel diritto internazionale”.

A cura di Silvano Montesi – Foto Ap

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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