Dunque si è fatto sera e buio come ogni giorno. E, avete già saputo della vittoria bianconera contro la Vis Pesaro che non ha suonato al Manuzzi come Puccini fino al punto di fare cadere l’ultimo ricciolino alla Nerone al sindaco Matteo Ricci che ama i palinsesti politici e ne decanta le sue virtù a volte andando contro al suo stesso partito, come spesso accade al governatore di regione Emilia Romagna, il “Bonaccini”.

La seconda vittoria del Cesena, la consegno ai moderni inquisitori, mica è uno scandalo, se pensiamo che sette giorni fa parlavano di graticola e mica di pesce, ma di Viali, quasi fosse un rombo di stagione. Senza capire che proprio il tecnico del cavalluccio ci gioca a rombo, quando fa scendere Berti e compagni in campo. E’ stata una infamia scrivere di esonero, di un papabile ritorno di Bisolone o dei Castori pronti a rodere la “panchinaccia” già seduta e fin troppo riscaldata.

E’ facile, quando i risultati che ti aspetti non arrivano, occuparsi solo del mister e magari metterlo in pentola come una trippa con sugo rosso.

Ma torniamo al successo della squadra romagnola dopo un primo tempo fatto di studio che non esprime cifre planetarie, non si segna ne da una parte ne dall’altra e diciamo che non mancano alcune disattenzioni e dispersioni di energia che non portano al godimento del vantaggio. Pare di capire che le due squadre si siano ipnotizzate a vicenda.
Fortunatamente no! Bortolussi la sbocca al tredicesimo e torna al gol di prepotenza. La nota più lieta dei primi ’45 minuti, ma altre prodezze non se ne vedono.

Si riparte con l’aria più frizzante e ne trova giovamento anche lo stesso gioco che si apre, si capovolge e diventa elettrico, fino al punto che i marchigiani, trovano la vena giusta per mettere l’incontro in equilibrio con il peperino Saccani. Così arrivano prontamente i pifferai e gli spifferi dei più esigenti: “finirà come contro la Viterbese e Lucchese!” Viali si dovrà inventare qualcosa di nuovo, ma non tutti sanno che non è il Messia, nemmeno Baudelaire e non va certamente lui sul terreno di gioco!
La mossa arriva con tre sostituzioni in contemporanea. Dentro Pittarello, Fresier e Ardizzone, per Brambilla, Berti e Caturano.

I padroni di casa diventano più sovrani e fanno indietreggiare la Vis Pesaro, alla ricerca di obliosi prodigi, di grazia, di fantasia e di fortuna che quando capita è sempre una meraviglia. E, così, tra i fantasmi della sera, si accende un lume di Candela che dopo l’esultanza dei tifosi tornati in curva Mare sovrasta la luna della neve!.
Il Cesena è nuovamente in vantaggio quando mancano cinque minuti al termine. Allora pare giusto temporeggiare e inserire Calderoni nei minuti finali per un Pierini che ha dato tutto e si conferma utilissimo alla manovra, alla causa di conservare il magico terzo posto che dopo il triplice fischio di Costanza, pare sempre di più consolidato, mentre le due emiliane saranno costrette a salire sopra la quota di 100 punti per trovare la Bandiera della B

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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