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Massimo e Calogero Di Nieri, li conosco da quando ero bambino, con loro ho trascorso periodi bellissimi, i nostri sogni erano molteplici, il primo in assoluto di diventare calciatori affermati, i piedi erano buoni e con la palla non mancava una certa confidenza. A Porta Santi, uno dei borghi più suggestivi di Cesena, si viveva con poco, con due soldini in tasca per comprarti un ghiacciolo, una liquerizia e due lupini. Con Calogero, in sella ad una vecchia Graziella, andavamo su al Garampo a “rubare” le muglieghe ai contadini, erano talmente affezionati alla loro terra che una volta venni impallinato nel fondo schiena con del sale. Si scappava, via di fretta, ma il gusto innocente era tanto, quasi esplodeva.
Con Massimo ho condiviso momenti sportivi, parlando del Cesena, su e giù “un tempo si chiamava la vasca” per il corso principale, alla fine della Barriera, ma non mancava neppure un certo discorrere sulle belle donne che transitavano in città o nei vari locali notturni. Amici veri, amici normali, amici comuni, che anche quando cresci sono sempre dentro il tuo cuore.
A San Pietro, la nostra parrocchia di riferimento, con Don Rino Bartolini, che non gli faceva un baffo a Don Camillo, siamo cresciuti con questi valori: rispetto, trasparenza, voglia di lavorare, prendersi per mano nel momento del bisgono, credere nel prossimo e nel futuro.
Beh!, sono contento che ora gli intraprendenti fratelli stanno condividendo il loro progetto: il Lillo Caffè.
Il locale, aperto il 25 ottobre 2014 che si trova in centro storico a Cesena, in via Aurelio Saffi, a due passi dal Ponte Vecchio dove il fiume Savio scorre nel silenzio fino al mare.

Il direttore Editoriale

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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