campo

27 gennaio 1945: questo è il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa varcarono i cancelli di Auschwitz, ed è il giorno scelto dall’Onu per “la giornata della memoria”, per ricordare quanto avvenne. Perché quell’orrore non si ripeta mai più.

Quando i primi soldati del fronte di Liberazione, entrarono nel campo di sterminio trovarono 7.000 prigionieri ancora in vita. Erano quelli abbandonati dai nazisti in fuga, perché considerati malati. Yakov Vincenko, un soldato semplice dell’Armata Rossa, fu tra i primi ad aprire i cancelli di Auschwitz, e descrisse quel giorno con queste parole: “nemmeno noi che abbiamo visto ci volevamo credere. Ho sperato per anni di riuscire a dimenticare, poi ho capito che sarebbe stato da complice, da colpevole. Così adesso ricordo, anche se non sono riuscito ancora a comprendere”.

Aschwitz fu il campo di concentramento più grande, dove vennero uccisi a migliaia fra uomini, donne e bambini, ma ci sono anche altri nomi divenuti tristemente noti, come Dachau, Bergen Belsen, e Mauthausen.

Seguendo un’ideologia razzista e specificatamente antisemita, furono sterminati, fra il 1939 e il 1945, circa 6 milioni di ebrei, attraverso le camere a gas e i forni crematori. Ma l’ideologia della “razza ariana”, che doveva epurare il mondo dagli “inferiori”, andò molto oltre: vennero perseguitati e uccisi i malati di mente, gli incurabili, i disabili, tutte persone che rientravano nel “Progetto T4”, meglio noto come “progetto eutanasia” che portò alla morte 70.000 cittadini tedeschi. “Vite indegne di essere vissute” erano considerate anche quelle dei polacchi, dei Sinti e dei Rom, che a decine di migliaia vennero fucilati o mandati alle camere a gas dei campi di sterminio. Infine, le persecuzioni colpirono anche gli omosessuali, contro i quali la società tedesca aveva forti pregiudizi.

Ascoltare i racconti di quel tempo, ricordare ciò che avvenne, è profondamente doloroso, ma è il solo modo per non dimenticare quanto accadde.

A cura di Silvia Pari

Foto di © Matteo Ercole

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui