Il Fisco affila le armi. L’Agenzia delle Entrate nel corso di questo anno terrà d’occhio il volume di risparmi degli italiani e incrocerà i dati con le informazioni delle dichiarazioni dei redditi per rilevare eventuali scostamenti pesanti.

Una strategia che risponde ad uno strumento ben preciso: il “Risparmiometro”. Le verifiche del fisco che possono poi portare anche ad eventuali contestazioni e anche a stangate pesanti con multe, sanzioni e cartelle. E a dare una mano al Fisco ci sono anche i dati della Banca d’Italia sulle economie regionali. Come riporta il Sole 24 Ore, questi dati fotografano un quadro molto chiaro: le famiglie con il maggior volume di risparmi vivono in Trentino Alto Adige, Liguria e Valle d’Aosta con un patrimonio pro capite di 235mila euro fino alla quota dei 272.500 euro di Bolzano. Quelle con il volume più basso di risparmi invece vivono in Basilicata, Sicilia, Puglia e Calabria: qui i risparmi non arrivano a 100mila euro. Adesso con l’accesso alle banche dati e soprattutto con gli incroci di cifre e dichiarazioni, il Fisco avrà una quadro molto più chiaro delle verifiche da portare a termine o da attivare sulle persone fisiche. Lo scorso anno, proprio di questi tempi, è partita l’analisi sulle società e sui movimenti di somme da parte di imprenditori sui conti correnti. Da questo controllo è subito nata una black list di circa 156 imprese messe nel mirino per presunta evasione fiscale.

Adesso lo stesso scenario si ripeterà per le persone fisiche, per tutti i contribuenti. Viene valutato in modo accurato il saldo di inizio anno e quello di fine anno con i relativi movimenti in entrata e in uscita. Insomma il Fisco, come ilGiornale ha già ricordato in questi mesi, metterà il naso tra i nostri risparmi e tra i nostri conti correnti. In una prima fase gli uffici centrali andranno ad evidenziare gli scostamenti tra risparmi, dichiarazione dei redditi e movimenti sul conti. Poi toccherà alle direzioni provinciali mettere in moto la grande macchina degli accertamenti. Infine va sottolineato che con i decreto fiscale collegato alla manovra varata a fine 2018, tutte queste informazioni che confluiscono nella Superanagrafe fiscale di fatto saranno anche a disposizione della Guradia di Finanza. E dalle prime analisi su questa serie di cifre e di dati è emerso che a fronte di una ricchezza nazionale delle famiglie pari a 9.742,6 miliardi, nelle dichiarazioni del 2018, circa 40,5 milioni di contribuenti hanno denunciato un reddito complessivo di 838,2 miliardi di euro. Un dato chiaro: la ricchezza netta rilevata da via Nazionale è ben 11,6 volte a quella emersa dalle dichiarazioni dei redditi. Un dettaglio in più per mettere in moto la nuova arma del Fisco.

Fonte il Giornale

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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