JOE BIDEN PRESIDENTE USA, VALDIMIR PUTIN PRESIDENTE DELLA RUSSIA

L‘operazione militare “speciale” in Ucraina, come è stata definita più volte da Vladimir Putin, potrebbe causare ulteriore spargimento di sangue oltre i confini ucraini. È di questo parere l’ambasciatore russo negli States Anatoly Antonov, che nel corso di un’intervista rilasciata a Newsweek ha sconsigliato all’Occidente di rifornire l’Ucraina con le proprie armi.

Il diplomatico, infatti, ha sottolineato che il rifornimento di armi da parte degli americani e non solo incita “ulteriori spargimenti di sangue“. Per Antonov si prospetterebbe quindi la possibilità addirittura di uno scontro diretto tra Russia e Usa, con l’esercito del Cremlino pronto a imbracciare le armi contro quello americano.

“Le armi dall’Occidente, l’allarme del diplomatico
Alla base della possibile minaccia di un conflitto tra Russia e Stati Uniti, che trasformerebbe la guerra in Ucraina in quella Terza Guerra Mondiale che tutti vorrebbero evitare, ci sarebbe l’intento dei russi di fermare l’aiuto dell’Occidente a Zelensky. Le armi che arrivano da Europa e Usa, infatti, minacciano la riuscita dell’operazione di Mosca, un nuovo intralcio sull’obiettivo d’espansione della Russia.

Nel corso dell’intervista a Newsweek, Antonov ha quindi avvertito: “Qualsiasi fornitura di armi ed equipaggiamenti militari dall’Occidente, effettuata con convogli attraverso il territorio dell’Ucraina, è un obiettivo militare legittimo per le nostre forze armate“. I russi quindi sarebbero pronti a colpire qualsiasi mezzo che rifornisce armi, senza alcun freno sulla bandiera che portano.

“Putin vuole la vittoria”, le indiscrezioni
Minacciata dal possibile intervento delle forze alleate, che fin qui hanno solo osservato e risposto con le sanzioni, la Russia spinge sull’acceleratore per cercare di concludere quanto prima le operazioni in Ucraina. Da settimane si ipotizza che il conflitto possa finire entro metà maggio, idea che continua a rimbalzare con forza sul fronte russo.

Secondo la Cnn l’obiettivo di Putin sarebbe quello di ottenere una vittoria in Ucraina entro il 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra la vittoria sui nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Le fonti citano un gran lavoro delle forze russe che si starebbero riorganizzando e puntando sull’est e sud dell’Ucraina perché obiettivi più piccoli e più raggiungibili rispetto alla conquista di tutto il Paese.

La data cerchiata in rosso sul calendario da parte del leader Putin avrebbe messo sotto pressione l’esercito, che vedendo avvicinarsi sempre più la scadenza del 9 maggio potrebbero essere spinti a degli errori fatali. Alcuni di questi, riferisce la Cnn, sarebbero le atrocità commesse a Bucha e Kramatorsk.

A cura di Stefano Severini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui