La musica è finita, gli amici se ne vanno… Così cantava Umberto Bindi. Chissà cosa pensa oggi Amadeus dopo questa edizione, trionfale negli ascolti, mai toccati in precedenza, con giovani vestiti a loro modo e diversamente giovani eleganti, comunque pronti a rimettersi in gioco dopo un percorso lastricato di “delusioni” e di tanti successi non solo nel mondo canoro. In sintesi un’edizione politicamente corretta e visivamente con una trasgressione quasi sopportabile.

Sicuramente il 72esimo Festival di Sanremo sarà ricordato come quello dei fenomeni. Fiorello che con la sua bravura e improvvisazione è riuscito a calamitare la platea. La standing ovation nei confronti di tanti cantanti e dell’orchestra – che ha fatto la differenza – guidata sapientemente dal suo direttore. Mai successo vedere tante persone cantare e ballare come nel duetto Jovanotti-Morandi al suono dei successi degli ultimi trent’anni. Così come il coro unanime che ha accompagnato Cesare Cremonini durante la sua performance.

Un Sanremo positivo, nel senso che lo scorso anno per colpa della pandemia la sala era vuota, mentre oggi platea e galleria erano gremite. Checco Zalone che dove si presenta ha sempre un grande successo. Poi Lorenzo Jovanotti ha presentato a un pubblico incantato e silenzioso i versi di una delle voci più luminose della poesia italiana contemporanea: la cesenate Mariangela Gualtieri. Un omaggio alla vita, alla bellezza del mondo, al valore delle piccole cose, all’amicizia e all’amore. Bravi, veramente bravi.

Il padrone di casa Amadeus, che oggi è giunto alla sua terza conduzione, ha sicuramente saputo costruire un Festival di prima qualità. Il fenomeno di un cast che, come ha detto Drusilla Foer, è riuscito a coinvolgere tutte le età. Mentre ieri era rivolto, quasi esclusivamente agli anziani nel ricordo di Nilla Pizzi e Claudio Villa, oggi, anche con Massimo Ranieri e Gianni Morandi ha saputo parlare anche ai più giovani. Non per ultimo il piacere e l’emozione di vedere e sentire Achille Lauro e Loredana Bertè nel cantare “Sei bellissima”.

Le scelte di Amadeus, è risaputo, sono molto radiofoniche e tante canzoni saranno il tormentone anche dell’estate che si avvicina a passi veloci.
Dopo un 2022 come questo, sempre che la Rai lo proponga di nuovo, per il conduttore non sarà facile costruire un altro Festival con la stessa sapienza. A questo punto, come cantava Lucio Battisti, altro poeta della musica leggera italiana, lo scopriremo solo vivendo… Auguri caro Amadeus, magari con un occhio più attento alle donne presentatrici, perché in Italia non mancano le scelte qualificate. 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Spettacolo.ue

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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