Non era mai successo da quando Andrea Agnelli aveva avuto il compito dalla famiglia, di guidare la squadra di calcio, la Juventus, fatta crescere come una figlioletta vestita da principessa.

Eppure ieri, dopo le tre sberle ricevute dal “Diavolo” rossonero, gli stessi tifosi della Juve hanno lanciato i loro forti disappunti.
Il primo ancora una volta intonato sulla Superlega, un aborto per gli sportivi sparsi in ogni angolo del mondo, il secondo sulla sconfitta interna che vale il pass per entrare direttamente in Champions League.

Il Milan è stato capace di umiliarla, di renderla una zebretta azzoppata, senza acume tattico, senza un centrocampo fluido, con una difesa dal sapore di burro e un CR7, che non vede l’ora di tornare in Portogallo per terminare con serenità e senza troppe pressioni la carriera. E, allora c’è da chiedersi, cosa avrebbe fatto la squadra bianconera priva di gioco, di intensità, senza il gioiello che spesso l’ha dovuta salvare da un’ecatombe in questa stagione, vedi Udine tanto per fare una citazione.

Mogi o non Moggi, scandali o non sorprese di una retrocessione in serie B; forse, oggi la Juventus con Pirlo in panchina, sarebbe stata una squadra incompiuta, quasi da retrocessione.

Ieri dopo la netta sconfitta contro i rossoneri di Pioli, tutti gli opinionisti calcistici compreso un campione come Marco Tardelli, hanno manifestato il loro grande disappunto su come è stata concepita la nuova rosa ad inizio stagione. Non esiste una identità Juve, un gioco aggressivo e protagonista, una amalgama tra i reparti, tutto si sposta sul portoghese e tutto diventa prevedibile per gli avversari.

Beh! se una squadra come la Juve non vince lo scudetto, che fa fatica ad entrare in Champions non si capisce come possa giocare in una Superlega. Riteniamo che la serie A rimanga il campionato ideale, semmai tornasse a vincere qualcosa dopo Sarri che continua a guadagnar denari con uno scudetto sulla giacca, mentre Pirlo ha solo qualche “capello” in più… ma non come Fabio!

Il Direttore editoriale – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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