L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha ancora ufficializzato la sua candidatura ma ha garantito ai suoi sostenitori, riuniti a Florence, South Carolina, che i repubblicani riprenderanno il Congresso, la Camera, il Senato, e nel 2024, anno delle presidenziali, la “bellissima Casa Bianca“. Ma intanto sull’Ucraina ha evocato scenari inquietanti: “Non mi piace diffondere paura, ma questo conflitto può portarci alla Terza guerra Mondiale”.

Il tycoon ha detto che gli Stati Uniti devono far capire al presidente russo Vladimir Putin che affronterĂ  “cocenti conseguenze” se non fermerĂ  l’attacco all’Ucraina. “Io – ha aggiunto – sono l’unico presidente in quattro decenni che non ha fatto entrare gli Stati Uniti in un conflitto. Con me l’America era rispettata, con Joe Biden non è nĂ© temuta nĂ© rispettata“.

Alla fine, Trump ha parlato per meno di un’ora, è sembrato – come scrive l’Agi – meno ispirato rispetto a precedenti comizi in Texas e Arizona, le due altre tappe di questo tour del 2022. Ma ha lanciato un paio di messaggi forti. Con quel riferimento alla “bellissima Casa Bianca” è stato un po’ come se il tycoon si fosse candidato, ma probabilmente lo farĂ  dopo il risultato delle elezioni di novembre, quando saprĂ  di poter contare su un Congresso in mano ai repubblicani, dati per grandi favoriti, sia alla Camera sia al Senato, dai molti sondaggi, compresi quelli allestiti dai progressisti.

Quello, ha fatto capire Trump – e questo è il secondo messaggio – potrebbe essere il momento in cui i conservatori sferreranno l’attacco ai regolamenti elettorali per ‘sigillare la vittoria’, anche forzando la mano.

L’ex presidente ha detto che, con il pieno controllo del Congresso, verranno prese “misure” per “garantire elezioni regolari”. “Noi – ha promesso. – dobbiamo assicurarci che i radicali democratici non possano rubare le elezioni, dobbiamo fare in modo che ogni elezione sia sicura e corretta. Ce le hanno rubate giĂ  e non possiamo permettere che può succedere ancora”. In che modo non lo ha spiegato, ma deve essere suonato un campanello d’allarme per i Democratici, giĂ  preoccupati dalle restrizioni di voto adottate in molti Stati a guida repubblicana.

“Tra otto mesi – ha aggiunto – il popolo della South Carolina manderĂ  a casa i radicali democratici. E tutti insieme metteremo fine una volta per tutte alla carriera di Nancy Pelosi (la leader democratica, Speaker della Camera, ndr)”.

Per il resto, Trump ha sfoderato il solito repertorio: ha rilanciato le accuse di brogli, ribadito che difenderĂ  la libera circolazione delle armi e la Costituzione, e che spingerĂ  perchĂ© si insegni “storia patriottica” nelle scuole. Ha definito il ritiro dall’Afghanistan uno degli “eventi piĂą bui della storia americana”, invocato la chiusura dei confini a sud per fermare l'”invasione di clandestini” e promesso di fermare il “bagno di sangue” che sconvolge le cittĂ  a guida democratica, “travolte dalla criminalità”. Trump ha puntato il dito contro New York, Chicago e Portland.

“Il nostro Paese – ha aggiunto – non è mai finito in problemi così grandi come adesso. Non importa quanto potenti possano essere questi radicali corrotti, voi non dovete dimenticare che questo Paese non appartiene a loro, ma a voi. E noi combatteremo, non ci arrenderemo. Questa è la vostra casa, la vostra ereditĂ , e la libertĂ  dell’America è un diritto dato da dio“.

“Gli americani – ha concluso, scatenando l’ovazione finale dei sostenitori – si inginocchiano a Dio, e soltanto davanti a Dio. Noi siamo un solo popolo, una sola famiglia, insieme siamo imbattibili e invincibili. Insieme, la nostra vittoria sarĂ  inevitabile. Noi renderemo di nuovo l’America potente, forte, orgogliosa, ricca, sicura e grande”.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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