Tra tutti i musicisti che suonavano negli anni Trenta nel periodo della swing, vi era un musicista Benny Goodman che diede il suo contributo al genere musicale, lo Swing. In un periodo non facile per gli Stati Uniti, la crisi economica del 1928, portò la popolazione alla fame, alla grande Depressione, al grave tracollo economico che sconvolse l’economia mondiale.
Venne definita anche Grande Crisi o Crollo di Wall Street, una grave recessione economica e finanziaria che sconvolse l’economia mondiale e soprattutto gli Stati Uniti ne risentono maggiormente, con forti ripercussioni anche durante i primi anni del decenni successivo. In questa disastrosa crisi finanziaria oltre all’economia americana, ci andò di mezzo anche il mondo della cultura e dello spettacolo.

Vennero colpiti anche celebri locali, dove ogni sera si rappresentavano concerti delle big band, con le loro musiche ballabili, lo Swing per intrattenere il pubblico bianco appassionato del ballo.
Molte orchestre scomparvero, altre dopo un po’ di tempo risuscitarono e sopravvissero e si riorganizzarono per continuare la loro attività. Negli anni Trenta e Quaranta le big band sopravvissute insieme ai suoi leader dovettero proseguire, riducendo l’organico, chiamate poi Combo.

Ma ritornando al grande clarinettista, Benny Goodman, nasce a Chicago il 30 maggio del 1909, da una famiglia di poveri immigrati ebrei provenienti dalla Russia.
Goodman fu indirizzato proprio per volontà dal padre agli studi musicali.
Nella sua città, nuova capitale del Jazz, il giovane Benny si distinse subito nelle sue esibizioni per l’eleganza formale e la notevole raffinatezza stilistica, oltre che per l’evidentissimo rispetto alle regole armoniche di una ovvia scuola europea.
Cosa che apprese negli anni degli studi con F. Shopping, anch’esso un emigrato tedesco, insegnante al Chicago Musical College.

A dodici anni suonava già nell’orchestra del teatro ed in diverse orchestre da ballo della città.
Le sue prime incisioni del 1926, nell’orchestra di Ben Pollack, rivelano uno stile aspro, e di magia personale.
Dopo la crisi economica del 1928 Benny Goodman tornò alla musica da ballo, fondendo un’orchestra jazz. Il suo modo di suonare, deriva dai grandi solisti delle band degli anni Venti tra cui La Creole Jazz Band di King Oliver ed in più noti rappresentanti della Chicago jazz,come Benny Bigart e Don Redman.

Goodman entrò in una delle band principali di Chicago, l’orchestra di Ben Pollack con cui fece le sue prime registrazioni nel 1932. Due anni dopo cominciò a pubblicare dischi sotto il proprio nome.

Negli anni Trenta suonò con band di livello nazionale: quelle di Red Nicholas, Isham Jones e Ted Lewis.

Nel 1934 Goodman fondò la sua propria band che unì per la prima volta musicisti bianchi e neri. Con la sua perfezione raggiunse in pochi anni il riconoscimento non solo nel mondo della Musica Jazz, ma di molti appassionati di questo genere musicale.
Oltre alla Big band di Benny Goodman, in cui suonavano tra l’altro ottimi musicisti, dai trombettisti Harry James, Joe Triscari e Ziggy Elman, fondò anche il Benny Goodman Trio, con Teddy Wilson e Gene Krupa e successivamente, con il vibrafonista Lionel Hampton, il Benny Goodman Quartet.

In seguito fondò un sestetto e altre formazioni di rilievo, comprendenti musicisti come Red Norvo, Charlie Christian e Mel Powell.

Nella sua carriera Goodman diede il suo contributo in un celebre concerto, nel teatro alla Carnegie Hall di New York City era il 1938, ed era riservato fino allora alla musica classica, Benny Goodman fu il primo musicista di big band, ad inaugurare un concerto di musica Jazz. Il concerto ebbe luogo il 16 gennaio del 1938, ed ebbe 2760 posti disponibili e registrarono con sorpresa il tutto esaurito, settimane prima, con un costo del biglietto di 2,75 dollari, un prezzo piuttosto elevato per l’epoca. Il concerto iniziò con tre numeri classici, di Benny Goodman e della sua band, da Don’t Be That Way, Sometimes I’m Happy e One O’Clock Jump. Poi l’orchestra eseguì una breve rassegna della storia del jazz, partendo da un quartetto Dixieland, con un brano dal titolo, Sensation Rag.

Durante questo concerto seguì una Jam session su un brano classico dal titolo, Honeysuckle Rose, con il pianista Count Basie, il sassofonista Lester Young, Buck Clayton, Johnny Hodges e Harry Carney, come guess star della band.
Numeri del trio con Krupa e Wilson e del quartetto con Lionel Hampton vennero ben accolti, e un’interpretazione vocale del cantante Loch Lamond, con il brano, Martha Tilton, provocò una grande ovazione da parte del pubblico, con ben cinque chiamate alla ribalta e richieste per un bis.

Nel finale del concerto il grande successo venne assicurato con il brano clou, Sing, Sing, Sing, sostenuto dal batterista Gene Krupa con assoli di Babe Russin, al sax e Herry James alla tromba, e dal band leader, Benny Goodman.
Quando Goodman finì la parte, lasciò finire il brano al pianista Jass Stacy, ad esibirsi in un ultimo assolo.
L’ultimo brano fuori programma fu, Big John’s Special, noto successo del repertorio di Flacher Henderson.

Il concerto venne registrato quasi per caso, su una lacca in acetato e masterizzato in alluminio.
Solo molti anni dopo Goodman ritrovò la lacca dalla quale venne riprodotto un doppio album, pubblicato nel 1950 e venne rimasterizzato in digitale, per uscire come cd audio, questa opera fu realizzata nel 1998, dal master originale e sono poi diventata le opere fonografiche più vendute di tutti i tempi di una produzione live discografica di Musica Jazz.
Questo concerto è considerato come uno delle più importanti opere fonografiche della Storia del Jazz.

Alcuni grandi compositori hanno fatto un’omaggio a Benny Goodman, suonando le sue celebri composizioni, tra questi sono da ricordare i compositori, Hidermith, Bartok, Copland e Berstein.
Fra gli anni Trenta e Quaranta il clarinettista di origine russa, fu il più importante esponente della Musica Jazz, fra gli europei e nello stile della musica da ballo dell’epoca, legando il suo nome non solo a composizioni rimaste nella storia, due brani, Stampin’ at the Savoy e Air Mail Special.
Ma anche a personaggi musicali che in seguito divennero di vero spicco, come la cantante Ella Fitzgerald, con il brano Goonight My Love e la cantante Peggy Lee.

Benny Goodman fu certamente un musicista e artista importantissimo per quella sua evoluzione stilistica che portò il jazz classico allo stile swing e su quest’onda, insieme ad altri tanti musicisti, approdare poi al Jazz moderno, il Bebop.
Contribuì inoltre a gettare un ponte fra generi musicali differenti creando di fatto una nuova figura di musicista e strumentista aperta alla musica Classica e al jazz, oggi questo connubio è molto in voga.

Molti critici di musica sono oggi dell’avviso che Goodman ha avuto lo stesso valore, per il Jazz e lo Swing, di Elvis Presley per il Rock’ n’ Roll. Benny Goodman aveva l’obbiettivo di avvicinare il giovane pubblico bianco alla musica degli afroamericani ha quindi collaborato per superare la discriminazione razziale negli Stati Uniti, perché nei primi anni Trenta musicisti jazz bianchi e neri, secondo l’opinione pubblica, non potevano suonare insieme nelle band.

Oggi questo musicista e direttore d’orchestra è ricordato come il, King of Swing, pare che fosse stato il batterista Gene Krupa a dargli questo appellativo. Inoltre, il clarinettista rimane per sempre il punto di riferimento per clarinettisti Jazz e classici, certamente lui a fatto scuola.
Nonostante i numerosi problemi di salute che lo affliggevano negli ultimi anni della sua vita, Benny Goodman continuò a suonare fino alla sua morte, avvenuta il 13 giugno del 1986, per un arresto cardiaco, all’età di settantasette nella sua casa a New York City.

Il 25 febbraio dello stesso anno, aveva ricevuto un premio, il prestigioso Grammy Award alla carriera.
Le onorificenze che questo musicista così influente ha ricevuto e stato nel 1982, la Stella dedicata a lui, Benny Goodman, nella celebre Hollywood Walk of Fame, il premio è stato istituito dal Kennedy Center Honors, sono dei premi annuali statunitensi conferiti a coloro, per il loro contributo all’Arte e alla Cultura.
La cerimonia si tiene dal 1978 nella città di Washington, presso il Kennedy Center.
I premi sono assegnati dal direttivo del Kennedy Center.
I premi sono stati ideati dal produttore cinematografico George Stevens J.R.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui