Uno dei segreti del marketing è sfruttare le mode e lo sanno bene le tante aziende alimentari che usano delle “etichette ingannevoli” per attirare l’attenzione dei consumatori.

Un po’ come funziona per i prodotti falsamente biologici: basta scrivere “bio” sull’etichetta, ed ecco che il prodotto vende molto di più. Peccato che per essere veramente biologico serva il simbolo “Euro-leaf”, obbligatorio dal 2010.

Lo stesso principio vale per tutti quegli alimenti “a basso contenuto di…”. Biscotti a basso contenuto di zuccheri, formaggi senza grassi, e chi più ne ha più ne metta: i supermercati ne sono pieni, purtroppo però a volte possono fare più male che bene.
Secondo uno studio che ha preso in esame 80 milioni di articoli acquistati negli Usa da 40.000 famiglie e pubblicato sulla rivista Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, molti prodotti con questo genere di etichette possono rivelarsi ingannevoli.

Nel maxi studio, i ricercatori della Università del North Carolina at Chapel Hill hanno rilevato che il 13% degli alimenti e il 35% delle bevande acquistate tra il 2008 e il 2012 era etichettato come “a basso contenuto di” o “senza”.

Tuttavia, “le rivendicazioni in etichetta confondono perché sono relative a solo un nutriente”, hanno spiegato i ricercatori. Ad esempio, una porzione di tre biscotti a ridotto contenuto di grassi ne contiene 4,5 grammi rispetto ai sette in una porzione normale, ma in entrambi i casi vengono ingeriti 14 grammi di zucchero. Oppure, il latte al cioccolato a basso contenuto di grassi, in genere ha un più alto contenuto di zucchero rispetto al latte normale…

Insomma, i cibi salutari sono ben altro!

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui