Un po’ tutti ringhiano l’orgoglio deluso, Ia inaccettabile mortificazione di una vittoria che stenta ad arrivare. Ma poche parole ascoltate dall’allenatore bianconero Modesto, mi avevano ancora una volta convinto d’un sospetto fondato: egli predicava male, con I’intenzione di razzolare bene sul fatto che contro la Reggiana la sua squadra si era difesa bene e non aveva subito gol. Forse, per il tecnico del cavalluccio la Reggio Audace è squadra da fossa dei Ieoni, anche se non mi è sembrato, anzi ho visto solo agonismo muscolare piuttosto che bel gioco. Dunque, se il Cesena avesse avuto uno schema totale e più sostanza Ia superba e tracotante Reggiana, sarebbe stata battua. Lo scriviamo come proposta per la prossima gara in quel di Gubbio e non per fare un caso di protesta. E allora il mister “Francesco£ non certo d’Assisi sarò costretto a smentirsi. Impostando una partita aggressiva e non difensiva per mettere breccia e alzare la quota classifica. Occorre dare lustro alla scuola bianconera, da troppi mal giudicata per l’ultimo catenaccio cronico visto al Manuzzi e stramazzi vari.

In Umbria occorre essere gerarchi e strabiliare imponendo il proprio gioco agli avversari, uno smacco ai danni di capitan De Feudis e compagni sarebbe insopportabile per la storia che ha dato anche allori e per una stagione in castagna che ha poco da raccontare se non l’annotare la salvezza. Dunque contro gli umbri nessuno intende ascoltare la stessa musica dal rituale di paura anticipata. Certo la logica fa pensare al primo non prenderle degli antichi maestri inglesi, ma nella base mentale dei romagnoli deve vivere la voglia di una goleada per non uscire dallo stadio “Barbetti da fessi.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui