Dopo due partite che facevano ben sperare, il Cesena è tornato sulla terra.
La seconda sconfitta casalinga dell’era Drago l’ha portata l’Avellino, una squadra tutt’altro che irrestibile, che ha però avuto il pregio di sfruttare la solita caratteristica di un Cesena bello e sprecone nel primo tempo, stanco e molle nel secondo.
E così dopo il vantaggio bianconero siglato Djuric, al ritorno dal lungo infortunio, nel primo tempo il Cesena ha avuto almeno altre due palle gol per portare a casa il match. Come al solito queste sono state sprecate e la partita è stata in bilico fino a che l’Avellino con due sfuriate nel primo quarto d’ora della ripresa ha prima agganciato, e poi superato i bianconeri.
Due a uno e tutti a casa.
Prima volta che il Manuzzi ha fischiato i suoi, senza personalità e qualità in mezzo al campo. L’assenza di Sensi, unica luce di qualità in un buio di quantità, basta a quanto pare per staccare gli interrutori del centrocampo bianconero, che si è fatto notare per i cartellini e basta.
I cross e le azioni più pericolose, guarda-caso sono provenuti dalle fasce presidiate da Renzetti e Perico.
L’Avellino, dunque, si gode questa meritata vittoria e aggancia proprio il Cesena in classifica, aridosso dei playoff.
Intanto non si arresta la marcia di Cagliari e Crotone che continuano a vincere e ad aprofittare degli alti e bassi delle concorrenti.
Tra sardi e campani un solo punto, poi tra Crotone e Novara, uscito con le ossa rotte da Modena e ridimensionato pesantemente.
Vince il Pescara, mentre crolla il Bari la cui panchina ora, dopo la quarta sconfitta consecutiva è a rischio.
Il Brescia, in gol da quattro gare di fila, inciampa in casa con la Ternana,che inchioda le rondinelle sullo 0-0
Le altre partite: Como-Salernitana 2-1; Lanciano-Livorno 2-1; Ascoli-Spezia 3-0; Perugia-Vicenza 0-0
A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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