In questo articolo parliamo “solo” del Girone d’andata, o prendiamo il coraggio a…. quattro mani … e ci infiliamo pure la trasferta di Gubbio, dove il lupo non è sceso a miti consigli, anzi?

Trentanove punti significano terzo posto in classifica, nove meno delle capoliste, sei più di chi insegue, con i prossimi diciotto turni in cui lo scrivano metterebbe la firma per raddoppiare il trentanove, naturalmente lasciando spazio alle idee altrui e senza alcun limite alla …. provvidenza!
Ho dato un occhio allo scorrere delle giornate, dato che la memoria inizia ad essere a “lungo termine”, da vecchietto, e credo il Cavalluccio sia dove merita, anche in termine di punti; magari si poteva giocare un calcio migliore, ma noi siamo italiani e tra il belgioco (tutto attaccato, non è un errore) ed i punti, beh, quanto ci mettiamo a scegliere?

Non credo comunque che il Cesena abbia, come si suol dire, rubato qualcosa; è vero che ci sono state partite in cui “molto” è girato per il verso giusto, ma non sono mancate neppure le occasioni in cui si è lasciato qualcosa per strada e non solo perché la dea bendata era impegnata altrove. Per quel che mi riguarda è più difficile dare giudizi sui singoli; le pagelle non sono troppo nelle mie corde, dato che preferisco seguire la partita e la squadra come collettivo, pur se ho le mie idee, opinioni condivisibili o meno, che mai ritengo verità assolute, inoltre non sono uno da sette a chi segna, a prescindere, e quindi lascio volentieri l’incombenza ad altri esimi colleghi.

Il calcio poi è cosa strana, un esercizio che ha interpreti e “giudici”, mestieri diversi, con i secondi che quasi mai si sono trovati al posto dei primi, almeno a determinati livelli; al massimo è l’allenatore che in campo ci è passato, ma anche per lui ci sono tante differenze e responsabilità di tutt’altro genere.

Così a noi (giudici) capita di domandarci perché tizio, quasi sempre insufficiente nelle nostre pagelle, va costantemente in campo, mentre c’è chi (magari l’enfant prodige) il verde prato lo calpesta poco …. scontenti delle scelte di colui che i ragazzi li allena, ha la responsabilità della squadra e, nel caso le cose vadano male, paga sempre per tutti, anche per le ca..te che pensiamo/diciamo/scriviamo noi! Lo pagano per questo però e quindi ….

Cesena sopra, in linea, o sotto le attese? Io ritengo sopra, tanto o poco dipende dal giudizio del mercato, della rosa, e dalle nostre singole aspettative; il tutto gestito da una Società che si è sempre considerata di transizione, o di passaggio se preferiamo, dato che i talleri non erano molti, compensati dalla voglia di dare un futuro a ottant’anni di storia bianconera.

Poi che sia Martorano, Romagna Centro o cos’altro, ho già avuto modo di dire …. Chi se ne frega? …. E mi sia permesso gridarlo forte, io che arrivo da Torino, dove c’è chi chiama il Toro (con disprezzo) Cairese ed avrebbe preferito la sparizione definitiva, l’iniziare dalla terza categoria, come se ci fosse la coda di emiri, cinesi, Fondi a volere il Toro come il Cesena, augurandoci che gli americani non ci facciano rimpiangere persino …. Il Martorano.

Ce ne faremo una ragione? Considerando che ci sono i terrapiattisti, i no vax e persino i “politici”, credo proprio di sì!!!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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