A quanto pare il calcio Italiano, quello da crescere come nuovi pulcini, piace agli avvocati americani che in qualche modo hanno origini con il nostro paese. E’, si, certo, vuoi mica investire in società più quotate dove i bilanci sono congelati da debiti che pesano come macigni. Dal lontano 2011 da New York è sbarcato a Roma, l’avv. Joe Tacopina che entrava nel CdA della Roma a seguito dell’acquisto della stessa da parte di Thomas Di Benedetto. Dopo l’esperienza capitolina, for President per un anno si prende il Bologna con Joey Saputo, poi non soddisfatto se ne va Venezia in gondola come azionista di maggioranza e, da ultimo, l’acquisto della Spal la scorsa estate, alla ricerca di anguille da esportare negli Stati Uniti.

Nato a New York da genitori italiani, Joe Tacopina consegue la laurea il legge nel 1991 presso l’Università di Bridgeport (Connecticut). Pochi anni più tardi, il giovane avvocato apre uno studio nel centro di Manhattan, il Tacopina Law.

Quasi come fosse un paradosso, ora tocca al Cesena Fc incanalare e sperare di chiudere una trattativa con un altro avvocato newyorchese, Robert Lewis. L’accordo pare vicinissimo con la società Jrl Group, società che guarda caso ha sede proprio a Manhattan in un lussuoso stabile della 57° strada, adiacente al Central Park.
Manca solo la firma, per creare tra Spal e Cesena non più il derby Emiliano – Romagnolo ma quello di Manhattan, con il Presidente americano Joe Biden tra gli ospiti d’onore, in uno stadio dove scomparirà il “minestrone” e arriveranno le Cheerleader.

Per quanto ne sappiamo, da gente fidata, la società guidata da zio Lewis, andrà a rilevare la compravendita del Cesena ottenendo inizialmente il 60%, ovvero già la maggioranza per poi rilevare l’intero pacchetto.

C’è però un particolare non da sottovalutare in questa trattativa. 1) Chi si nasconde dietro l’avvocato?… Io immagino, ma non lo dico… 2) Giustamente i soci attuali più esposti economicamente del cavalluccio ci vogliono vedere chiaro non solo sull’immediato, ma sul futuro del club che ha una storia da difendere, nonostante la “zuppa romagnola esportata in Portogallo e magari anche in Lapponia”, eppure la serie A sul campo era caduta, come un dolce fiocco di neve soffice!

Come dire ne vincitori, ne vinti! In due processi calcistici distinti. Nel primo caso venendo dal mondo dei tubi di plastica per ubriacatura del risultato raggiunto, aggiungerei grazie e merito al contributo di tante persone competenti. Nel secondo caso il contrario della competenza e la paura di non riuscirci più con qualche trappola per i passerotti.

Vi assicuro che nonostante tutto il Cesena non sarebbe mai fallito!, Forse per un drink alla Milano dentro Martoranello, per una politica che svolta a sinistra, si è voluto mollare… peccato perchè il titolo sportivo dell’ A.C. Cesena valeva almeno il 50% dei suoi debiti consolidati e con un paio di anni in serie B, quella zona rossa, sarebbe diventata almeno gialla, per arrivare a quella bianca per il rilancio decorativo che merita questa città ricca, dove i più nobili come i Malatesta sono tutti sordi!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui